© Valentina Vannicola
Fino al 6 Ottobre sarà possibile visitare la mostra Filò di Valentina Vannicola, esposta nel prestigioso Palazzo Giorgi di Poppi (AR) nell’ambito delle attività del 1° Festival della Fotografia Italiana organizzato dalla FIAF.
Filò è il risultato dell’incontro della Vannicola con gli abitanti e con il territorio di San Felice del Benaco, un piccolo paese sulle sponde del lago di Garda. Nel suo lavoro, riconducibile al genere della staged photography, la componente letteraria è l’incipit di una complessa opera di produzione, in cui l’autrice assume il ruolo di sceneggiatrice, costumista e regista. Le sue immagini danno forma a un racconto corale che sottolinea la dimensione partecipativa della sua ricerca. In Filò – termine che rievoca le veglie serali nelle stalle, momenti in cui il mondo contadino si riuniva per raccontare delle storie – la fotografa mette in scena leggende locali che narrano di un rapporto indissolubile con la natura, vissuta come potenza immaginifica e preziosa, ma anche come forza da dominare e fare propria. Protagonista delle sue fotografie, risultato di una lenta e accurata ricerca, è un’intera comunità, che è stata coinvolta nelle diverse fasi di creazione del progetto: dalla ricerca del materiale bibliografico, fino alla presenza in scena come attori non professionisti, dando vita a una narrazione collettiva.
Valentina Vannicola (Roma 1982)
È una fotografa e artista visiva italiana, nota per il suo approccio distintivo che fonde fotografia, narrazione e teatro. Valentina ha sviluppato fin da giovane una passione per l’arte e la letteratura, che l’ha portata a esplorare diverse forme espressive e a creare un corpus di opere unico nel suo genere. Dopo aver conseguito una laurea in Cinema presso l’Università di Roma La Sapienza, Valentina ha continuato la sua formazione artistica specializzandosi in Fotografia presso la Scuola Romana di Fotografia. Questo percorso accademico ha fornito le basi tecniche e concettuali che le hanno permesso di sviluppare uno stile personale e riconoscibile. Il lavoro della Vannicola si distingue per la sua capacità di trasformare la fotografia in una narrazione visiva complessa e poetica. I suoi progetti sono spesso ispirati da opere letterarie, mitologiche e fiabesche, che l’artista reinterpreta e mette in scena attraverso immagini attentamente costruite. Ogni fotografia è il risultato di un processo elaborato che include la progettazione di scenografie, costumi e la direzione di attori, creando scene che sembrano uscite direttamente dalle pagine di un libro. Valentina ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero, riscuotendo grande apprezzamento da parte della critica e del pubblico. Le sue fotografie sono state pubblicate su riviste e cataloghi d’arte, consolidando la sua reputazione come una delle voci più originali e innovative nel panorama della fotografia contemporanea. Il suo progetto L’Inferno di Dante, pubblicato da Postcart, è stato recentemente acquisito dal MAXXI – Museo delle arti del XXI secolo di Roma, istituzione che ha prodotto anche la realizzazione de La processione mistica, spin-off del lavoro precedente e incentrato su un passo del Purgatorio dantesco. Con la sua visione creativa e il suo approccio multidisciplinare, Valentina Vannicola continua a esplorare nuovi territori dell’immaginazione, invitando lo spettatore a intraprendere un viaggio visivo e emotivo attraverso le sue fotografie. La sua capacità di coniugare realtà e fantasia, arte e narrazione, rende il suo lavoro un esempio straordinario di come la fotografia possa essere un potente mezzo di espressione e di storytelling.
Una lunga intervista a Valentina Vannicola è stata pubblicata sul numero #1 di Spectrum – Bookzine di Cultura Fotografica