© Stefano Schirato
In esposizione fino al 6 Ottobre, presso il Salone del Lanificio di Stia, la mostra Terramala – Living with poison di Stefano Schirato, presentata all’interno del ricco programma del Festival della Fotografia Italiana organizzato dalla FIAF.
Incentrato sull’inquinamento ambientale in Italia e sul suo impatto sulla salute delle comunità locali, quello di Schirato è un lavoro di lungo termine durato otto anni, che racconta i disastri ambientali in Italia, dalla Sicilia al Veneto.
Dopo un’accurata indagine nella cosiddetta “Terra dei fuochi” – un’area tra le province di Caserta e Napoli, per oltre venticinque anni, milioni di rifiuti tossici sono stati scaricati illegalmente e ancora intaccano suolo, falde acquifere e prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento – l’obiettivo del fotografo si è rivolto verso la Sicilia, dove uno dei più vasti complesso petrolchimici in Europa ha contaminato irrimediabilmente acque e suoli della costa orientale dell’isola. Secondo uno studio condotto dal CNR, tra il 2003 e il 2015, più di quattrocento neonati presentavano evidenti malformazioni, inoltre il numero di casi di cancro nella zona segnala una situazione molto preoccupante.
L’ultimo capitolo del lungo lavoro di Schirato riguarda invece l’inquinamento a carico del sistema idrico nel vicentino: qui un’azienda italiana affiliata a un grosso produttore chimico americano, per decenni ha scaricato scarti chimici industriali cancerogeni noti come PFAS. Gli studi dimostrano che più di 300.000 persone nella regione hanno sofferto di problemi di salute (diabete, tumori, infertilità) causati dall’ingestione di acqua contaminata e prodotti adulterati.
Stefano Schirato (Bologna 1974)
Dopo la laurea in Scienze Politiche lavora come fotografo freelance con un interesse forte sui temi sociali. Collabora con diverse riviste, associazioni e ONG quali Emergency, AVSI, Caritas Internationalis, ICMC, con le quali ha partecipato a progetti sui diritti umani, crisi dei rifugiati e immigrazione clandestina. Ha lavorato come fotografo di scena con il Premio Oscar Giuseppe Tornatore (Baària, La Migliore Offerta), con Rocco Papaleo (Basilicata Coast to Coast), con Giuseppe Bonito (L’Arminuta). Il suo lavoro è stato pubblicato da New York Times, CNN, Newsweek Japan, Vanity Fair, Al Jazeera, Le Figaro, Geo International, Burnmagazine e National Geographic. Ha diversi progetti in corso in Europa dell’Est e in Africa sulla crisi dei rifugiati. Dal 2014 è docente di fotogiornalismo a Pescara, città in cui vive, per la scuola Mood Photography, di cui è socio fondatore. È docente Leica Akademie Italia e insegna fotografia all’ISIA di Pescara.