SOS Archivi
Bragaglia e Lonzi alla GNAM

di Redazione Spectrum Bookzine
15 Giugno 2024207

Spectrum sostiene la petizione lanciata su change.org da un elevato numero di docenti universitari italiani affinché la Galleria Nazionale d’Arte Moderna non ceda due importanti fondi fotografici come quello di Anton Giulio Bragaglia e quello di Carla Lonzi.

Qui di seguito il testo completo della petizione, che può essere firmata cliccando su https://www.change.org/p/lasciamo-gli-archivi-bragaglia-e-lonzi-alla-galleria-nazionale-d-arte-moderna

Recentemente la neodirettrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Renata Cristina Mazzantini, ha deciso di restituire i fondi archivistici e le opere depositate in comodato presso l’istituzione da lei diretta, a causa di interventi di ristrutturazione della sede di Viale delle Belle Arti. Tra gli archivi coinvolti sono quelli, importantissimi, di Anton Giulio Bragaglia e Carla Lonzi.

Nell’interesse della tutela e della cura del patrimonio storico artistico italiano, chiediamo che questa decisione venga immediatamente revocata.

Le ragioni addotte dalla Direttrice sono di carattere economico (la necessità di assicurare fondi e opere non coperti dalla garanzia di Stato perché privati), e di sicurezza (“per ridurre anche in futuro il carico d’incendio che graverebbe sui locali destinati a magazzino, già stracolmi”). A queste si aggiunge una petizione di principio, secondo la quale i musei pubblici “non devono essere depositi di archivi o quadri di terzi”.

Posto che:

– Gli archivi Bragaglia e Lonzi, come anche le donazioni e le acquisizioni promossi negli ultimi anni dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, hanno prodotto un notevole arricchimento della ricerca storico-artistica, della conoscenza e della valorizzazione dell’arte e della cultura italiane

– I comodati spesso sono strumenti che garantiscono l’accessibilità a beni di interesse culturale, quando acquisti o donazioni non siano al momento praticabili; e che spesso sfociano nella donazione

– La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea già custodisce un ingente patrimonio archivistico per la ricerca storico-artistica, patrimonio che la rende modello esemplare anche per altre istituzioni museali

– I costi da sostenere per la conservazione degli archivi in questione (dichiarati in 20.000 Euro) non sembrano cifre insostenibili per l’istituzione museale nazionale preposta all’arte del XIX e XX secolo

– La restituzione della parte dell’Archivio Bragaglia attualmente in comodato determinerebbe lo smembramento dei fondi, stante che una parte è stata già acquisita per donazione dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Oltre a contravvenire a ogni regola di buon senso, questo entrerebbe in aperto contrasto con l’articolo 20, comma 2 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio

– La digitalizzazione dei fondi non può sostituirne la consultazione diretta. È questo un equivoco fuorviante e un precedente grave in quanto: non fa i conti con la rapida obsolescenza delle informazioni digitali; implica erroneamente che la materialità dei documenti possa essere sostituita dalla riproduzione online; scoraggia potenziali accordi con privati o comodati d’uso futuri, rischiando di indebolire l’affidabilità della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

E per evitare che:

– Archivi e opere preziosi per la storia del nostro paese tornino ad essere inaccessibili o siano acquisiti da istituzioni straniere che, con lungimiranza, da molto tempo acquistano documentazione relativa all’arte italiana (come il Getty di Los Angeles, la Beinecke Library di Yale, o il Centre Pompidou di Parigi), penalizzando la ricerca e la crescita culturale nel nostro Paese

Chiediamo alla Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di revocare la decisione di restituire archivi e opere in comodato presso l’istituzione da lei presieduta; e che il governo e le istituzioni competenti mettano a disposizione i non molti fondi e gli strumenti necessari al potenziamento della sezione archivistica della Galleria. Sarebbe un segnale importante dell’interesse dell’Istituzione per la tutela e lo studio del nostro patrimonio culturale.