Science/Fiction
MEP – Parigi
Fino al 19 Gennaio 2025

di Redazione Spectrum Web
1 Dicembre 202450

In fase di sviluppo dal 2020, la mostra Science/Fiction — A Non-History of Plants, in esposizione presso la Maison Européenne de la Photographie fino al 19 Gennaio 2025, ripercorre la storia visiva delle piante attraverso l’arte, la tecnologia e la scienza dal XIX secolo ai giorni nostri. Riunendo oltre quaranta artisti di diversi periodi e nazionalità, questa mostra accosta opere fotografiche storiche – come i cianotipi di Anna Atkins, l’inventario delle forme vegetali di Karl Blossfeldt e gli esperimenti al microscopio di Laure Albin Guillot – con creazioni di artisti contemporanei come Jochen Lempert, Pierre Joseph, Angelica Mesiti, Agnieszka Polska e Sam Falls.

Suddivisa in sei capitoli, la struttura di questa mostra è ispirata ai romanzi di fantascienza: partendo dall’idea di un mondo stabile e identificabile, scende gradualmente in paesaggi incerti e inaspettati. I primi due capitoli, intitolati rispettivamente The Agency of Plants e Symbiosis and Contamination, sono dedicati ai cosiddetti approcci oggettivi connessi alla scienza. Il capitolo successivo, intitolato Beyond the Real, è dedicato a trascendere il visibile. Gli ultimi tre capitoli, Plants are Watching You, Plants as Political Fiction e Speculative Fiction(s), esplorano i legami tra scienza e fantascienza, due campi che hanno utilizzato la flora come campo di sperimentazione. Trascendendo le divisioni normative tra finzione e realtà, scienza e arte, gli artisti di questa mostra vanno oltre le rigide categorie per catturare la complessità della vita vegetale e il nostro rapporto con le piante.

Questa mostra offre l’opportunità di esplorare la speciale relazione tra fotografia e video, due tecniche per catturare immagini che sono state utilizzate per la prima volta per la ricerca scientifica. Paradossalmente, invece di creare una distanza tra noi e il mondo naturale, questi processi fotografici e cinematografici hanno evidenziato la soggettività, l’intelligenza e la capacità espressiva delle piante, compensando la nostra “miopia antropocentrica”.

Mettendo in discussione le nostre proiezioni e rappresentazioni delle piante, questa mostra integra narrazioni provenienti dalla scienza e dalla fantascienza come mezzo per creare nuovi mondi immaginari. Queste narrazioni non sono incentrate sull’idea di progresso e modernità, ma sono piuttosto concepite in termini di limiti del pianeta. Queste storie emancipatorie vanno oltre una visione antropocentrica del mondo, dando alle piante un posto e una voce. Diventano così uno spazio per riparare il nostro rapporto con il mondo naturale. Per pensare al cambiamento ambientale, dobbiamo considerare il potere politico dell’immaginazione, accettare le nostre speranze ed esplorare le nostre paure più intime, così che si possa continuare a scrivere un futuro comune.

Questi gli artisti in mostra: Laure Albin-Guillot, Anna Atkins, Karl Blossfeldt, Henry Bradbury, Stan Brakhage, Jean Comandon, Imogen Cunningham, Gohar Dashti, Rebekka Deubner, Ágnes Dénes, Elspeth Diederix, Kalev Erickson, Sam Falls, Éléonore False, Joan Fontcuberta, Stephen Gill, Walon Green, Olga Grotova, Ken Hannam, Horst P. Horst, Peter A. Hutchinson, Pierre Joseph, Philip Kaufman, Ali Kazma, Samir Laghouati-Rashwan, Jochen Lempert, Angelika Loderer, Angelica Mesiti, Friedrich Wilhelm Murnau, Alice Pallot, Agnieszka Polska, Max Reichmann, Albert Renger-Patzsch, Almudena Romero, Philippe Roux, Miljohn Ruperto & Ulrik Heltoft, Stuart A. Staples & Frank Percy Smith, Steve Sekely & Freddie Francis, Timur Si-Qin, Richard Tepe, Charles T. Scowen, Anaïs Tondeur ed Edward Weston.