Fino al 6 Gennaio 2025 il MAMbo di Bologna ospita, nello spazio della Sala delle Ciminiere, una grande mostra personale di Robert Kuśmirowski, realizzata in occasione del 44° anniversario della strage di Ustica.
La mostra, a cura di Lorenzo Balbi e Marinella Paderni, è pensata come una sorta di prosecuzione del legame tra arte e memoria che annualmente arricchisce il palinsesto di iniziative attorno al Museo per la Memoria di Ustica e vuole richiamare i giovani e gli spettatori ad approfondire il loro sentire e il loro legame con vicende che non li hanno direttamente coinvolti ma che hanno segnato la storia del nostro paese. Intrecciando la memoria storica con la sfera artistica contemporanea, le opere di Robert Kuśmirowski creano un ponte suggestivo tra il passato e il presente.
Noto per il suo approccio alla creazione di ambienti immersivi, Kuśmirowski esplora la complessità del ricordo e dell’oblio attraverso grandi installazioni che combinano elementi visivi, sonori e sensoriali e che immergono il pubblico in narrazioni multistrato che sfidano le convenzioni spazio-temporali. Nella mostra gli oggetti quotidiani si trasformano in simboli carichi di significato, mentre gli spazi del museo si caricano di un’atmosfera enigmatica e inquietante.
L’osservatore si trova catapultato in un limbo sospeso tra il passato e il presente, dove la memoria collettiva si fonde con l’immaginazione individuale. Attraverso questa mostra, Robert Kuśmirowski invita il pubblico a riflettere sulle complesse dinamiche tra storia, potere e verità. Le sue installazioni site specific diventano così uno spazio di riflessione e di confronto, dove le narrazioni ufficiali si mescolano con le interpretazioni personali, dando voce alla storia.
Robert Kuśmirowski (Lodz 1973)
È un artista polacco il cui lavoro abbraccia discipline diverse come la scultura, l’installazione, la performance e la fotografia. Il suo lavoro utilizza la ricostruzione di manufatti e ambientazioni per esaminare e manipolare temi storici. Ha studiato scultura all’Università Maria Curie-Skłodowska di Lublino. Nelle sue installazioni mostra la sua capacità di creare repliche per effetti illusionistici di decadimento e invecchiamento, spesso riunendo oggetti trovati con elementi costruiti in legno, cartone, vernice e altri materiali. Kuśmirowski si era interessato alla replica e alla falsificazione da bambino, quando falsificava abbonamenti per l’autobus e francobolli per la sua famiglia. Questo è rimasto un tema costante nel suo lavoro. Nel 2003, ha pedalato da Parigi via Lussemburgo a Lipsia su una bicicletta del XIX secolo, vestito con abiti d’epoca. Ha documentato il tour fotografandolo e ha elaborato le stampe in modo che sembrassero foto originali dell’epoca. Ha presentato le fotografie in uno spazio espositivo, insieme a una riproduzione inutilizzabile della bicicletta e ai suoi disegni, che erano ingialliti per simulare articoli di giornale sulle varie tappe del tour. Il 14 novembre 2004 Kusmirowski ha lasciato Lodz e ha percorso 1500 km a piedi fino a Parigi per l’inaugurazione della mostra collettiva De ma Fenêtre, des artistes et leur territoire, di cui la sua azione era una parte. In Double V (2005), ha creato una replica a grandezza naturale di un appartamento di un lavoratore degli anni Settanta in architettura dell’era sovietica. Wagon (2006), esposto alla quarta Biennale di Berlino, è stato modellato con polistirolo e cartone sui vagoni ferroviari utilizzati per trasportare i detenuti ad Auschwitz. Al New Museum di New York, Kuśmirowski ha costruito Unacabine (2008), una replica della remota baita nel Montana dove il terrorista polacco-americano Theodore Kaczynski ha concepito la sua campagna di posta bombardata contro università americane, compagnie aeree e altre aziende. Al Barbican Centre nel 2009, ha trasformato una galleria in un bunker di cemento dell’era della seconda guerra mondiale, completo di luci tremolanti, dadi e bulloni fatti a mano e persino una draisina funzionante.