Fino al 23 Febbraio, presso il Filatoio di Caraglio, sarà visitabile la mostra Trame di vita dedicata all’opera del celebre fotografo francese Robert Doisneau.
L’esposizione, articolata in otto sezioni cronologiche che ripercorrono la carriera di questo straordinario interprete dell’arte fotografica del secolo scorso, propone una selezione di un centinaio di fotografie originali.
Particolarmente significativa, in virtù dell’edificio che lo ospita – il Filatoio è uno dei più antichi setifici d’Europa, mirabile esempio di protoindustria – è una serie inedita di fotografie tratte dal reportage realizzato nel 1945 nella manifattura tessile di Aubusson, parte dell’area tematica dedicata al progetto con cui Doisneau documentò l’evoluzione del mondo produttivo nella sua Francia del Secondo Dopoguerra, testimoniando l’attività nelle fabbriche e le condizioni lavorative di quegli anni.
L’itinerario di visita, aperto dal primo scatto realizzato a soli diciassette anni nel 1929, svela inoltre ai visitatori volti e luoghi delle periferie parigine, conducendo in quella dimensione a lui, residente nella banlieue di Montrouge, particolarmente cara: frammenti di vita quotidiana e gente di strada furono infatti il suo soggetto preferito, come in mostra evidenziano le foto nei bistrot, quelle di bambini che giocano o le scene dei momenti di festa e di innamorati, fra cui il celeberrimo scatto Baiser de l’Hotel de Ville.
La mostra è un progetto della Fondazione Artea, realizzato in collaborazione con l’Atelier Robert Doisneau il Comune di Caraglio, con la curatela di Gabriel Bauret.
Robert Doisneau (Gentilly 1912 – Parigi 1994)
È stato un fotografo francese appartenente alla cosiddetta corrente dalla fotografia umanista. Da giovane studiò litografia all’École Estienne di Chantilly. In quegli anni maturò un interesse sempre crescente per le periferie e per tutti quei luoghi che diventeranno poi il cuore pulsante della sua fotografia. Dopo aver lavorato come assistente dello scultore André Vigneau, lavorò presso le officine Renault di Billancourt come fotografo industriale. Negli anni Quaranta s’impegnò nella Resistenza, dove si prestò come litografo per falsificare documenti importanti a livello strategico. Dopo la fine della guerra, dal 1945, cominciò a lavorare con Pierre Betz, editore del giornale Le Point, e dal 1946 divenne fotografo indipendente per l’agenzia Rapho, fondata da Charles Rado. Rimase un fotografo della Rapho per circa cinquant’anni. Nel 1947 vinse il Kodak Prize. Nel 1949 Doisneau pubblicò la sua prima raccolta fotografica, La Banlieu de Paris, con l’obiettivo di raccontare la vita della capitale francese attraverso immagini poi diventate iconiche. Alla sua morte, avvenuta a Parigi nel 1994, furono ritrovati nel suo atelier di Montrouge oltre 40.000 negativi, contenenti moltissime immagini inedite.