Paola Agosti
Galleria Sotto l’Arco – Altidona
Fino al 18 Agosto 2024

di Redazione Spectrum Web
27 Luglio 2024191

Inaugurata lo scorso 21 luglio e visitabile fino al 18 agosto 2024 presso la Galleria Sotto l’Arco  di Altidona (FM) la mostra Dal Piemonte al Rio de la Plata di Paola Agosti, organizzata dal Centro di Documentazione e Cultura Fotografica Altidona Belvedere – Fototeca Provinciale di Fermo.

La mostra è composta da due differenti serie fotografiche: Immagine del Mondo dei Vinti e El Paraiso: entrada provisoria. I due lavori raccontano di due diverse fasi della produzione fotografica di Paola Agosti e pongono in relazione due mondi geograficamente distanti, ma legati fortemente dalla storica e imponente migrazione dal Piemonte verso l’Argentina. Quello esposto nelle Marche è un sapiente mix fotografico, che ci fa conoscere le condizioni di miseria, alle soglie degli anni Ottanta, del mondo rurale di una delle regioni più industrializzate d’Italia e contemporaneamente ci racconta della vita, in Argentina, dei discendenti di chi da quelle zone era partito moltissimi anni prima alla ricerca di una vita migliore. Per dirla con le parole della fotografa per farci ricordare, oggi più che mai, che anche noi siamo stati migranti. Come i giovani tunisini, libici, eritrei che arrivano sulle nostre coste, cercando in Italia il Paradiso (entrata provvisoria?) e quasi sempre trovano ben altro”.

Il primo lavoro, Immagine del mondo dei vinti è un progetto realizzato alla fine degli anni Settanta, ispirato dal libro di Nuto Revelli, da cui prende anche il titolo. La cittadina Agosti rimase fortemente colpita dall’esistenza, a pochi km da casa sua, di quello che Revelli definisce il terzo mondo alle porte di Torino”, tanto da volerlo raccontare – anche grazie alla collaborazione dello stesso Revelli – con la sua macchina fotografica. Con questo lavoro, che si è concentrato soprattutto sulle valli e l’Alta Langa, la fotografa ha voluto lasciare una testimonianza visiva di luoghi, volti, borghi, strumenti di lavoro, insomma di quel patrimonio ricchissimo di saperi, che le persone da lei incontrate possedevano e conservavano, nella consapevolezza che non erano più trasmissibili ai loro eredi.

El Paraiso: entrada provisoria prende forma dallo stesso contesto storico e culturale ed è un racconto, realizzato tra il 1987 e il 1991, dei luoghi e dei volti dell’emigrazione piemontese in Argentina, uno dei temi che hanno da sempre affascinato la Agosti. Grazie ai contatti con la storica Maria Rosaria Ostuni che aveva terminato in quegli anni una ricerca sull’emigrazione biellese in Argentina, il lavoro prende il via con un primo viaggio della fotografa a Buenos Aires sulle tracce delle persone indicate dalla Ostuni. Negli anni successivi, grazie alla Provincia di Torino e alla Fondazione Italiana per la Fotografia, la fotografa piemontese riprende il progetto, ritornando nello stato sud americano più volte e abbandonando progressivamente le città per esplorare la Pampa gringa, cioè quell’immenso triangolo di pianura compreso tra le città di Cordoba, Rosario e Santa Fe, che i “gringos” piemontesi, insieme ad altri italiani, iniziarono ad abitare, coltivare e trasformare dalla seconda metà dell’Ottocento. Un orizzonte piatto e sfuggente, dove, a grande distanza, si innalzano cartelli stradali a indicare che una meta dal nome familiare è stata raggiunta: Cavour, Nuevo Torino, Piamonte, Silvio Pellico. Paesi oggi di non molti abitanti, nati per la maggior parte per volontà di quei tantissimi piemontesi, che si dispersero nel territorio, arrivando a rappresentare un decimo dell’intera popolazione argentina.

 

 

 

© Carlo Soffietti 

 

Paola Agosti (Torino 1947)

È riconosciuta come una delle fotografe italiane più significative del Novecento. Ha iniziato nel 1969 la sua attività di fotografa indipendente che l’ha portata a compiere vari viaggi in Europa, Sud America, Stati Uniti e Africa. Ha incontrato e fotografato leader politici, uomini di cultura e artisti di fama internazionale. Si è occupata con particolare attenzione di volti e fatti del mondo femminile; ha indagato la fine della civiltà contadina del Piemonte più povero, le vicende dell’emigrazione piemontese in Argentina e ha fotografato i grandi protagonisti della cultura europea del secolo scorso, realizzando alcuni volumi e mostre su questi temi. Ha pubblicato, dal 1976 ad oggi, numerosi libri fotografici e ha esposto le sue immagini (alcune delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di vari musei) in Italia e all’estero. Negli ultimi anni ha inoltre curato varie pubblicazioni dedicate alle memorie familiari, piccole storie individuali che possono diventare Storia.