Fino al 30 Settembre sarà visitabile, presso il Museo Archeologico Petrone di Vieste, la grande retrospettiva dedicata a Oliviero Toscani, prodotta da Giuseppe Benvenuto e curata da Nicolas Ballario e Susanna Crisanti in collaborazione con il locale Polo Culturale.
Quella pugliese è una mostra che ripercorre l’intera carriera del grande fotografo, con oltre cento fotografie esposte che mettono in scena la sua potenza creativa attraverso immagini più e meno note. Toscani, mediante la fotografia, ha fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’Aids, la guerra, il sesso, la violenza, l’anoressia e molto altro.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Vieste Graziamaria Starace, in merito a questo appuntamento così importante per la sua città e per l’intero comprensorio ha dichiarato: <<La mostra di Oliviero Toscani rappresenta un’occasione straordinaria per Vieste di celebrare e valorizzare l’arte fotografica contemporanea. Le sue opere sono un vero e proprio inno alla creatività e alla diversità, e siamo certi che sapranno emozionare e ispirare tutti coloro che avranno la fortuna di poterle ammirare>>.
Oliviero Toscani (Milano 1942)
Nasce in una famiglia di fotografi, il padre Fedele è uno dei fotoreporter storici del Corriere della Sera, mentre sua sorella Marirosa Toscani sarà insieme al marito, Aldo Ballo, parte dello studio Ballo&Ballo, uno dei più importanti studi fotografici di architettura, interni e design. Pubblica la sua prima foto sul Corriere a 14 anni. Come lui stesso racconta nel libro Caro Avedon, accompagna suo padre a Predappio per la tumulazione di Mussolini. Mentre Fedele Toscani fotografa la cerimonia nel suo intero, lui si sofferma sul volto dolente di Rachele Mussolini e il ritratto finisce sul Corriere. Nel 1965 si diploma in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, dove è allievo di Serge Stauffer, specialista di Marcel Duchamp. Inizia quasi subito a lavorare nella pubblicità, la sua prima campagna è per il cornetto Algida. Presenta una proposta con una prova scattata alla buona, tre ragazze che vanno su un tandem gustando il gelato. La proposta piace moltissimo, ottiene la commissione e il giovane Toscani pretende per lo scatto definitivo modelle da Parigi, stylist e truccatori di alto livello. Inizia presto a lavorare per riviste come Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Sterne, l’Uomo Vogue e ha realizzato foto per le campagne di alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prenatal. È difficile separare il lavoro redazionale di moda di Toscani da quello pubblicitario. La grande novità del suo approccio alla fotografia pubblicitaria, infatti, consiste nell’attingere a piene mani alle problematiche sociali del momento e inserirle nelle pagine patinate della pubblicità. Questo suo nuovo approccio trova il coronamento nel rapporto, iniziato nel 1982, con Benetton. Toscani cura lo scatto e il concept delle campagne pubblicitarie: temi come l’uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all’omofobia, il contrasto al diffondersi dell’AIDS, la ricerca della pace, l’abolizione della pena di morte vengono per la prima volta proposti sui cartelloni stradali e sulle pagine pubblicitarie. Se una volta nella fotografia di moda tradizionale la vita di ogni giorno era un pretesto per parlare di un marchio di moda, con il suo lavoro il marchio di moda diventa il pretesto per promuovere campagne di sensibilizzazione sociale. Nel 1991, sotto l’egida di Benetton, lancia la rivista Colors, e nel 1994 Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna, con cui ha prodotto progetti editoriali, libri, mostre ed esposizioni. Nel 2000 interrompe la collaborazione con il gruppo Benetton in seguito ad una controversa campagna che utilizza foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti e che provoca azioni di ritorsione verso la casa di moda. Negli anni 2000 si occupa delle campagne del marchio RaRe, che hanno come concept il tema dell’omofobia, e dell’azienda Nolita Pocket. Queste campagne vanno spesso incontro a conflitti con l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria. Nel 2007 realizza per il marchio Nolita una campagna choc contro l’anoressia fotografando la modella e attrice francese Isabelle Caro del peso 31 chili per 1,64 m di altezza. A causa della crudezza delle immagini la campagna divide il pubblico ed i critici, fra chi la ritiene formativa per i giovani e chi un episodio di sciacallaggio pubblicitario. Nel 2007 Toscani dà il via al progetto Razza Umana, una ricognizione fotografica sulle diverse morfologie e condizioni umane, per censire tutte le espressioni e le caratteristiche somatiche, sociali e culturali del genere umano. Nel 2010 l’Accademia di Belle Arti di Firenze lo ha nominato Accademico d’onore. Nel 2016 partecipa come giudice a Master of Photography, talent show riservato a fotografi amatoriali e professionisti. Nel 2019 vince il premio alla carriera dell’Art director’s club tedesco. Dal 2018 al 2020 Toscani lavora nuovamente per Benetton, curando le campagne fotografiche dell’azienda e tornando a ricoprire il ruolo di direttore artistico di Fabrica, lanciando in questo contesto il progetto Fabrica Circus, che prevede la creazione di una fucina di artisti rinascimentali dove la creazione non ha limiti o etichette. Toscani terminerà il suo rapporto con l’azienda nel luglio del 2020, venendone licenziato in seguito alle sue dichiarazioni sul crollo del Ponte Morandi. Nel 2023 gli è stata diagnosticata l’amiloidosi, a causa della quale il fotografo dichiara, nel 2024, di aver perso 40 chili in un anno.