© Myriam Boulos
Il progetto Sexual Fantasies della fotografa libanese Myriam Boulos – esposto fino al 3 novembre alla Fortezza del Girifalco di Cortona nell’ambito del festival fotografico Cortona on the move – mette in discussione le modalità convenzionali, coloniali e patriarcali in cui sono rappresentate le donne e i loro corpi attraverso la fotografia. Da un lato, questa documentazione vuole umanizzare i corpi arabi spostando la narrazione dal dolore e alla resistenza. Dall’altro lato, mentre la fisionomia femminile – ma anche quella di trans e genderqueer – è stata storicamente ritratta per lo più attraverso lo sguardo maschile, in questo lavoro collaborativo sono le donne a parlare dei propri desideri, esplicitati come delle “citazioni” in mostra. Attraverso conversazioni e immagini, le persone coinvolte hanno creato un universo in cui possono esternare pensieri e comunicare con lo spettatore.
Myriam Boulos (Beirut 1992)
È una talentuosa fotografa libanese, che ha vissuto in un clima culturale ricco di storia e di contrasti, che hanno profondamente influenzato la sua arte e il suo modo di vedere il mondo. Myriam ha sviluppato fin da giovane un occhio attento per le sfumature della vita quotidiana e una sensibilità unica nel catturare l’essenza della sua società. Dopo aver completato i suoi studi di fotografia all’Accademia Libanese di Belle Arti (ALBA), Myriam ha iniziato a esplorare temi sociali e politici attraverso il suo obiettivo. La sua fotografia non è solo estetica, ma anche un potente strumento di narrazione e denuncia. Le sue immagini affrontano tematiche come l’identità, la sessualità, la resistenza e la lotta per la libertà, riflettendo le complesse dinamiche del Libano contemporaneo. Il lavoro della Boulos è caratterizzato da un approccio intimo e personale. Le sue fotografie spesso ritraggono amici, conoscenti e persone incontrate per caso, creando un senso di vicinanza e autenticità. Con uno stile che mescola documentario e arte, riesce a catturare momenti di vulnerabilità e forza, offrendo uno sguardo profondo nelle vite dei suoi soggetti. Uno dei suoi progetti più noti è What’s Ours, una serie che esplora la realtà delle donne libanesi e la loro lotta contro le norme oppressive della società patriarcale. Attraverso ritratti intensi e toccanti, Myriam dà voce a queste donne, raccontando le loro storie di resilienza e coraggio. Myriam Boulos ha anche documentato le proteste e le rivoluzioni che hanno scosso il Libano negli ultimi anni. Le sue immagini delle manifestazioni del 2019, conosciute come la Rivoluzione di Ottobre, catturano l’energia, la determinazione e la speranza di un popolo che chiede cambiamenti radicali e giustizia sociale. Il suo lavoro è stato esposto in numerose gallerie e festival internazionali, guadagnandole riconoscimenti e apprezzamenti da parte della critica. Le sue fotografie sono state pubblicate su prestigiose riviste e piattaforme online, contribuendo a diffondere la sua visione e il suo messaggio a un pubblico globale. In un mondo sempre più visivo, la fotografa libanese si distingue come una voce potente e autentica, capace di raccontare storie complesse con sensibilità e profondità. La sua arte non solo documenta la realtà, ma invita anche lo spettatore a riflettere e a prendere posizione, ricordandoci il potere trasformativo della fotografia. Interessata fortemente ai processi comunicativi, mel 2020 la Boulos ha partecipato alla fondazione della rivista bilingue Al Hayya, mentre nel 2021 è diventata nominee di Magnum Photos.