Mosé Franchi
1956-2024

di Raoul Iacometti
20 Settembre 202425

È venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e di tutti quelli che l’hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le doti umane e fotografiche Mosé Franchi. Mosé è stato direttore della rivista Image Mag e nella sua carriera si è occupato di fotografia e di linguaggio fotografico. Ha scritto numerosi articoli e tenuto corsi, workshop e letture portfolio in tutta Italia. Di Mosè ce ne restituisce un intenso ricordo, attraverso un’accorata lettera, Raoul Iacometti, uno dei suoi più cari amici. Queste le sue parole:

Mosé sei una persona amabile, sincera e dotata di una profonda umiltà, come poche. Sei un attento e profondo conoscitore della fotografia, LA” fotografia che, soprattutto di questi tempi, ha tanta necessità dessere amata per ciò che può offrire a ogni appassionato e anche a chi appassionato non è. Mosè sei un gigante buono, come spesso ti hanno definito alcuni, ma un gigante dallanimo sensibile, romantico ed emozionato per ciò che la vita fino all’ultimo ti ha riservato.

Ad ognuno di noi, talvolta, viene data la possibilità di comprendere quando il destino decide di donarci scampoli importanti e determinanti per il corso della nostra esistenza e per me uno di questi è stato il nostro incontro: se si trattasse di un rapporto amoroso si definirebbe come un colpo di fulmine”, ma ritengo che questo valga anche per unamicizia vera, empatica, senza fronzoli e orpelli inutili o fasulli, fatta di lunghe e profonde conversazioni, di voli pindarici di parole e sensazioni che hanno attraversato fatti personali che ci hanno segnano l’esistenza, per poi alla fine atterrare quasi sempre sulla nostra romantica e ironica nostalgia degli anni Settanta. E poi di nuovo, di colpo, di colpo, disquisire sul valore introspettivo, o estetico, o documentaristico di qualche fotografia che ci ha colpito più di altre.

Mosé, sei quell’amico inaspettato che è arrivato in un giorno di alcuni anni fa, l’amico che mi ha confortato e aiutato in quegli attimi in cui la mia acerba volontà di vivere di questo mestiere mi faceva sobbalzare il cuore e il timore di una partita iva, che aveva più laspetto austero di un dovere di sopravvivenza piuttosto che la possibilità di vivere la mia creatività ogni giorno in maniera (forse?) più libera, mi procurava notti insonni a catena.

Mosé sei musica, te lo dicevo sempre. Sì, sei musica, perché siamo anche questo, perché labbiamo amata così tanto da parlarne sempre. Anzi, lo dicevamo da quando ci siamo conosciuti: amiamo la musica molto più che la fotografia. E siamo anche fortunati, perché amiamo gli stessi generi, gli stessi istrionici geni che hanno inventato stili e follie collettive. E amiamo le chitarre, ma non come conseguenza di”, ma perché amare le chitarre ha un significato ben preciso: è quella sensazione di godimento quando si imbracciano, quando batti la cassa con il polso, o pizzichi le corde e giochi con le armoniche. Ce lo diciamo spesso: è poesia! Ne sa qualcosa Daniela, la tua amata moglie, che durante una cena prima di una serata fotografica condotta insieme a Porretta, tuo paese natale, Mrs. Martin D45 è stata il fulcro della nostra conversazione, manco fosse una bella ed elegante donna ad attrarci a sé.

E già, Mosé sei tanta roba, per dirlo come lo direbbero i giovani. Hai dedicato parole buone e hai insegnato tanto a questo mestierante, talvolta benedetto da picchi di positività impensabili, talvolta afflitto da voragini di buio che si fanno fatica anche solo a immaginare quanto profonde siano, ma che tu con ironia e umile sapienza hai saputo trasformare in dialoghi e conversazioni intime e personali, con estrema serenità e trasparenza, la tua innata calma, così che nuvole e pensieri meno belli venivano sempre spazzati via.

Non voglio tediarti più di tanto con questa mia “lettera”, non sono nemmeno tanto bravo con le parole, anzi mi scuso con te caro amico mio e anche con chi magari la leggerà, perché proprio non ce l’ho fatta ad usare il passato in queste righe scritte di getto. Ho usato il presente, perché se a lasciarci è una persona che reputiamo straordinaria e stimiamo in maniera totale, beh, che senso ha il passato. Contro ogni logica materiale sei qui e qui rimani per sempre, nel cuore di tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerti e viverti e puoi starne certo, gigante buono, resti in un angolo speciale del mio cuore che in molte occasioni ha avuto lonore e la bellezza di battere in sincrono col tuo.

Con tanto affetto e amicizia, Raoul.

 

Per chi volesse approfondire la figura di Mosé Franchi mettiamo a disposizione due video e un’intervista che ce ne mostrano le competenze e la sensibilità: