Monique Jacot
Palazzetto Bru Zane – Venezia
Fino al 14 Settembre 2024

di Redazione Spectrum Web
26 Agosto 202466

© Monique Jacot 

 

Nell’ambito del suo programma di sostegno alla fotografia, la Fondation Bru di Ginevra, insieme con Photo Elysée di Losanna, presenta La figura e i suoi doppi, mostra della fotografa svizzera Monique Jacot. L’accurata selezione di scatti, presentati all’interno della cornice del Palazzetto Bru Zane durante la Biennale di Venezia fino al prossimo 14 Settembre, invita a scoprire il talento di questa fotografa elvetica recentemente scomparsa.

Le fotografie esposte rivelano il modo in cui la Jacot ha saputo giocare con la figura e i suoi doppi; attraverso il montag­gio e diversi effetti speculari, che conferiscono al suo lavoro un’estetica poetica, quasi onirica. In mostra vengono proposte stampe moderne tratte dagli originali conservati nelle collezioni del Photo Elysée.


Monique Jacot  (1934-2024)

Dopo aver studiato all’École des arts et métiers di Vevey, ha intrapreso una carriera nel giornalismo come fotoreporter. Ha realizzato numerosi reportage per riviste svizzere e internazionali come Camera, Die Woche, Du, Elle, Geo, Schweizer Illustrierte, Stern e Vogue. Nel corso della sua carriera, Monique Jacot ha esplorato diversi generi fotografici. Appassionata di viaggi, è nota per le sue fotografie scattate in giro per il mondo e per la sua meticolosa documentazione di alcuni aspetti della vita svizzera, in particolare quelli relativi alla condizione femminile. In aggiunta ai suoi reportage, Monique Jacot ha realizzato una quantità di opere che attestano la sua ricerca artistica. A titolo di riconoscimento del suo importante contributo alle arti visive, nel 2020 le è stato attri­buito il Grand Prix Suisse du design. Fin dall’inizio della sua carriera, Monique Jacot si è interessata in modo particolare alle donne. Ha realizzato una trilogia in cui ha fotografato ragazze nella Repubblica Ceca, in Francia e in Inghilterra. In seguito si è dedicata a indagare le condizioni di vita e di lavoro delle donne in Svizzera, creando tre serie che sono state pubblicate: Femmes de la terre (1989), Printemps de Femmes (1994) e Cadences. L’usine au féminin (1999).