Ancora per pochi giorni è visitabile la seconda mostra fiorentina del progetto La Grande Fotografia Italiana delle Gallerie d’Italia/Intesa Sanpaolo, affidato a Roberto Koch. Questo secondo appuntamento, dal titolo Senza Tempo, celebra il lavoro di un maestro come Mimmo Jodice, uno dei più grandi protagonisti della fotografia italiana, per la prima volta alla “corte dei Medici”.
In mostra vengono esposte ottanta opere, realizzate tra il 1964 e il 2011, che ripercorrono i più importanti temi del lavoro artistico del maestro napoletano, suddivisi nelle sezioni Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura e Mari.
Le prime due spaziano dalla sequenza di volti statuari e di mosaici antichi, realizzati per l’architetto Gae Aulenti per la stazione Museo della metropolitana di Napoli, alle sperimentazioni in camera oscura degli anni Sessanta dove le regole del linguaggio fotografico vengono stravolte superando e forzando i limiti dello stesso.
Nella sezione delle Vedute di Napoli si ritrova, invece, tutta l’inquietudine dell’artista, panorami indecifrabili ed enigmatici in un tempo sospeso e rarefatto, fatto di vuoti e di assenze. L’indagine sulla sua città è stata solo un punto di partenza per allenare quello sguardo con cui successivamente ha osservato altri paesaggi urbani come quelli di Boston, Parigi, San Paolo, Roma, Milano, Tokyo. Una ricerca del vuoto per rispondere alla sua incapacità di accettare il caos e la follia dove, nell’escludere ogni rumore, lui trova una nuova dimensione personale e metafisica.
A questo racconto si contrappone la Natura, che è aggressiva e poco accogliente e provoca nello spettatore un sentimento di disagio che lo costringe a guardare il mondo che lo circonda in un modo nuovo. Infine, il Mare dove il tempo di Jodice sembra fermarsi definitivamente. Jodice passa ore a guardarlo rintracciando nella sua piatta apparenza, nel movimento circolare delle onde che si infrangono sulla riva, nella ripetitività dei gesti naturali, la dimensione dell’assoluto.
Per la prima volta a Firenze vengono proposti anche gli scatti dedicati a Michelangelo: dieci lavori vintage accumunati dalla lunga ricerca dell’artista sulla scultura e in particolare sui volti che in modo straordinario Jodice estrae dal contesto e fissa in una dimensione unica: lo sguardo accigliato del Bruto, la compostezza della Madonna del Tondo Pitti, l’intensità dei volti del Giorno, la Notte, il Crepuscolo e l’Aurora delle Tombe Medicee, ma anche i particolari dei corpi dei Prigioni, della Pietà di Palestrina e della Pietà Bandini. Un racconto di luce che accarezza la superficie del marmo, che il fotografo realizza alla fine degli anni Ottanta per il volume di Michelangelo scultore a cura di Eugenio Battisti (Guida 1989). Le fotografie furono esposte solo nel 1990 a Napoli, a Palazzo Serra di Cassano.
Per info https://www.villabardini.it/mostre/mimmo-jodice-senza-tempo/