I grandi fiumi hanno sempre affascinato scrittori, pittori, registi e fotografi che, declinandone forza, bellezza, forme e colori, ne hanno fatto un oggetto di riflessione, ispirazione e ideale metafora di una realtà in continua evoluzione. Il fiume muta aspetto in base agli affluenti che riceve, ai ritmi stagionali e alla geologia dei luoghi che attraversa. Il paesaggio circostante è condizionato dal suo fluire, dalle piene e dai momenti di secca e costituisce un terreno ideale per un’indagine sulle relazioni esistenti tra uomo e natura.
Il Po, tra i grandi fiumi, è stato oggetto di ricerca di fotografi del calibro di Nino Migliori, Gianni Berengo Gardin e Paul Strand, che hanno realizzato dei lavori in cui, senza distogliere lo sguardo dai paesaggi, dai borghi e dalle umili case presenti sul territorio, si è posto maggiormente l’accento sulle persone comuni, con le loro storie di vita, realizzando così un ritratto memorabile di un’Italia povera, in cui la difficile coabitazione tra uomo e natura diventa paradigma di una condizione storica e sociale.
Michael Kenna, con questo suo lavoro, raccoglie idealmente il testimone e ci propone una raccolta d’immagini, realizzata in circa dodici anni, in cui racconta il fiume e il suo rapporto costante con gli abitanti, esclusivamente attraverso le tracce della presenza umana
sul territorio, mai in maniera diretta ed esplicita. La sequenza delle immagini segue il percorso del fiume dalle sorgenti al Delta. Procedendo da Piano del Re, di cui l’autore ci regala delle splendide immagini con un paesaggio invernale, innevato, il fiume attraversa la città di Torino e si inoltra verso la pianura del vercellese per dirigersi via via verso Pavia, Piacenza, Parma, Ferrara fino alla regione del Delta. A tratti la natura incontaminata cede il passo alle opere dell’uomo ma l’atmosfera che pervade le sponde del fiume non cambia.
Cambia invece il paesaggio per lasciare il posto a coltivazioni, ponti, industrie, edifici rurali, golene. Durante questo percorso l’autore si sofferma su uno dei suoi soggetti preferiti, gli alberi spogli, talvolta immersi nella nebbia. Le loro architetture maestose popolano le rive del fiume e sono tradotte in immagini di grande delicatezza.
In questo lavoro ritroviamo i tratti caratteristici della fotografia di Kenna, in cui una elegante composizione si accompagna alla ricerca di atmosfere rarefatte e a un senso di silenzio che pervade il paesaggio illuminato dalla debole luce crepuscolare. Le lunghe esposizioni,
che in alcuni casi superano abbondantemente l’ora, amplificano la percezione di immobilità dell’ambiente che sembra quasi aspettare la luce dell’alba per riprendere i ritmi consueti. A questo si accompagna la scelta di un bianconero realizzato a toni estremamente delicati quasi a voler sottolineare la fragilità di quell’equilibrio che la natura e il grande fiume hanno con l’ambiente circostante. Il fiume diventa l’emblema di una natura da salvare e la straordinaria qualità delle stampe da cui sono tratte le foto del libro, realizzate dall’autore in camera oscura, contribuisce ad amplificare l’atmosfera onirica che caratterizza tutto il lavoro e che conducono il lettore in un viaggio interiore volto a riflettere sul precario equilibrio tra uomo e natura.
Editore: Corsiero (Reggio Emilia) – Anno: 2020 – Pagine: 144 – N. Illustrazioni: 108 – Dimensioni: 30,5×30,5×1,9 cm – Rilegatura: Cartonata – Testi: Sandro Parmeggiani – Lingua: Italiano/Inglese – ISBN: 9788832116519