Maurizio Marchese
“Memories”

di Fabiola Di Maggio
17 Ottobre 2024166

Nellimmaginario collettivo, la pellicola e, quindi, la fotografia analogica, ci riporta inevitabilmente indietro nel tempo. Un passato non troppo lontano, ma certamente vicino a ciò che è quasi svanito per sempre.

Un rullino emozionale” è quello sviluppato in questa serie di scatti che evocano iconografie tipiche degli anni Settanta. Unatmosfera passata ricercata, dunque, che attraverso il medium usato, traduce le fotografie in metamemorie: memoria del mezzo e memoria intima di un tempo trascorso. Immagini semplici e familiari, spesso pallide, come sono in larga parte i ricordi, che ritraggono una realtà trasfigurata dalla sua stessa rappresentazione, fatta di scenari metafisici e disorientanti, sospesi nello spazio e nel tempo.

La memoria è il filo rosso di questa sequenza che avvolge il nastro fin dove scivola il fiume dei pensieri che mirano oltre la siepe dell’oggi, quando ieri era limpido alla luce della nebbia avvenire.

 

 

 

 

 

© Massimo Primiera

 

Maurizio Marchese (Catania 1967)

Dopo la laurea in Ingegneria comincia ad utilizzare la macchina fotografica per documentare i lavori che segue professionalmente. Nel 2013 entra a far parte di un collettivo fotografico all’interno dell’Associazione Culturale La Locomotiva di Adrano.  Successivamente approfondisce il suo interesse per la  fotografia seguendo workshop e corsi tenuti da vari esperti del settore. Nel 2018 entra a far parte del gruppo di fotografi coordinato da Santo Eduardo Di Miceli, denominato La squadra di calcio. Durante tale periodo approfondisce vari aspetti legati al mondo della fotografia e realizza un portfolio sulliconografia sacra in Sicilia e uno sulla città di Copenhagen quale esempio europeo di green city. Nel 2020 continua gli studi sulla composizione e sul linguaggio fotografico frequentando un workshop tenuto da Michele Di Donato. Nello stesso anno, assieme al gruppo di fotografi di Tarragona Photo Km0, documenta il periodo di quarantena vissuto a causa della pandemia COVID-19. Tale progetto si concretizza con un libro intitolato #Limits. Tra il 2020 e il 2022 segue tre masterclass fotografiche tenute da Michele Di Donato dal titolo Percorsi di visione che daranno vita a tre libri fotografici intitolati Non Luoghi, Lo specchio di Alice e Visioni ai margini di Ghirri, tutti editi da The Dead Artists Society. Nel giugno del 2022 si classifica al primo posto alla lettura portfolio dell’Etna Photo Meeting. Nel 2023, assieme ad altri dieci fotografi, costituisce l’associazione culturale Onirica spazio creativo che ha per scopo la promozione della fotografia attraverso l’organizzazione di mostre e workshop. Partecipa inoltre alla mostra del Lab 140 del progetto Confini, promosso dal Dipartimento Cultura della FIAF.