Maurizio Galimberti
Museo di Santa Giulia – Brescia
Fino al 25 Agosto 2024

di Redazione Spectrum Web
2 Agosto 202473

© Maurizio Galimberti

 

Prorogata fino al 25 Agosto la mostra di Maurizio Galimberti realizzata in ricordo del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia avvenuta il 28 Maggio 1974, in cui persero la vita otto persone.

Il lavoro sviluppato dall’artista lombardo, trae spunto da fotografie originali di Pietro Gino Barbieri, Silvano Cinelli, Renato Corsini ed Eugenio Ferrari provenienti dall’Archivio di Casa della Memoria, dall’Archivio storico Silvano Cinelli e dall’Archivio Corsini/Ferrari.

Il progetto ben s’inserisce nell’ambito delle attività espositive del 7° Brescia Photo Festival, quest’anno declinato attorno al titolo Testimoni, un termine che sottolinea la capacità dei fotografi di documentare il presente favorendo la lettura della storia attraverso il racconto che ne fanno le immagini.

Partendo dalle fotografie scattate il giorno della strage, e includendo anche alcune immagini di manifesti, scritte murali, fototessere, il reportage dei funerali e dei disegni di bambini, Galimberti ha realizzato una nuova, potentissima lettura dell’evento.

Il valore storico e documentale di queste immagini originali è stato sottoposto a un processo di scomposizione e ricomposizione, tipico della ben nota cifra stilistica di Maurizio Galimberti.

Maurizio Galimberti (Como 1956)

Cresce a Meda dove inizia a lavorare nell’impresa di famiglia come geometra. Già da ragazzo si appassiona alla fotografia partecipando a vari concorsi fotografici utilizzando pellicole bianconero e una fotocamera Widelux. Dal 1983 inizia ad usare quasi esclusivamente le istantanee Polaroid sia per l’immediatezza e la verifica del risultato sia per la possibilità di “manipolare” in post produzione la copia ottenuta. Sarà infatti proprio con la Polaroid che esprimerà una tecnica personale che avrà come risultato finale un vero e proprio “mosaico fotografico”. La Polaroid viene utilizzata per scomporre e ricompore l’immagine ricreando e reinterpretando il soggetto fotografato. La stessa tecnica sarà utilizzata anche nel ritratto ottenendo un risultato finale unico nel suo genere. Sotto la sua lente d’ingrandimento passeranno alcune delle principali celebrità della star system mondiale, come Johnny Depp e Lady Gaga, che spesso fotograferà in occasioni mondane e di spettacolo, come la Mostra del Cinema di Venezia. La particolare tecnica da lui sviluppata, chiamata anche “a grappolo” o “ad ali di farfalla”, descritta in diversi articoli e spiegata dallo stesso Galimberti con dei filmati, ha suscitato l’interesse di numerose aziende leader in vari settori, che gli hanno affidato importanti campagne pubblicitarie. Con la fine della produzione Polaroid nel 2008 e pur con la difficile ripresa, un po’ sperimentale, della produzione da parte di Impossible, la carenza di pellicole ha portato Galimberti ad utilizzare pellicole Fuji. Dal 2017 è Instant Artist ufficiale di Fuji Italia (progetto Instax Square). Sempre con Fuji Instax Square, dal 2019, si dedica a una nuova tecnica fotografica, con la realizzazione della Matrice Fuji Instax Square, matrice che poi viene scomposta a mosaico. La matrice stessa viene considerata parte integrante (ma separata) del mosaico stesso, la tecnica è stata usata per le opere di progetti come: Emilia e Gibellina 2020-2021.