© Mario Cresci
Fino al 30 Settembre, presso Palazzo Garofalo a Ragusa, sarà possibile visitare la mostra Limen, soglia di passaggio, nuovo progetto di Mario Cresci, realizzato per il Ragusa Foto Festival e frutto della sua residenza d’artista patrocinata dalla Fondazione Cesare e Doris Zipelli, che lo ha invitato a interrogarsi, con la complessità e la creatività di un grande artista come lui, sull’attualità e globalità del patrimonio culturale delle mappe storiche facenti parte dell’articolata Collezione Zipelli di Ragusa.
Cresci, non nuovo ad esperienze di rilettura degli archivi, ha come sempre “rimescolato le carte” creando delle opere di grande suggestione visiva e di grande profondità culturale, che vanno ben al di là del semplice dato archivistico per diventare nuovo possibile percorso, uno dei tanti tracciati nella sua longeva e articolata carriera, che si mescola sapientemente all’indagine sul territorio.
Mario Cresci (Chiavari 1942)
È tra i primi in Italia della sua generazione ad applicare e coniugare la cultura del progetto alle sperimentazioni sui linguaggi visivi. Fin dagli anni Settanta è autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, il site-specific. Nel 2004 realizza la sua prima antologica, Le case della fotografia. 1966-2004, esposta alla GAM di Torino. Nel 2017 riassume i suoi cinquant’anni di attività artistica nella mostra La fotografia del No. 1964-2016 alla GAMeC di Bergamo. Dal 2010 al 2012 realizza il progetto Forse Fotografia: Attraverso l’arte; Attraverso la traccia; Attraverso l’umano con una mostra itinerante nei musei di Bologna, Roma e Matera e pubblica per i tipi di Allemandi il catalogo omonimo, un volume ricco di testi critici e immagini sul suo lavoro. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1971, nel 1979 e nel 1993. Alcune sue fotografie fanno parte della collezione del MoMA di New York e molti suoi lavori sono raccolti in diverse collezioni d’arte e fotografia contemporanea.