Fino al 9 Febbraio 2025 il PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea presenta Metal Panic, la più ampia e completa esposizione mai dedicata all’opera di Marcello Maloberti: una dichiarazione d’amore alla città di Milano che fin dagli esordi ha accompagnato l’artista nella costruzione della sua pratica.
Negli anni Maloberti ha approfondito il binomio arte/vita utilizzando una coralità di linguaggi sia visivi che sonori – fotografia, video, performance, installazione, oggetti e collage – sempre attraversati e potenziati da una forte performatività e dall’interazione con il pubblico. La sua ricerca va oltre l’immediatezza della dimensione quotidiana, con uno sguardo neorealista straniante e onirico, combinato a un approccio archeologico alla storia dell’arte.
Curata da Diego Sileo, Metal Panic è pensata come un libro d’artista che raccoglie e intreccia tutti i temi fondanti dell’opera di Maloberti – l’elevazione della parola scritta nella sua dimensione poetica, la sacralità del quotidiano, l’attenzione ai cambiamenti e alle trasformazioni del paesaggio urbano – attraverso un nucleo di lavori degli anni Novanta, opere più recenti e produzioni inedite.
L’idea di “lavori in corso” pervade l’intero percorso espositivo, che diventa un cantiere contemporaneo in continua trasformazione, dove tutto pare sospeso e in potenza.
Marcello Maloberti (Codogno 1966)
La ricerca artistica di Maloberti trae ispirazione da eventi banali e contesti urbani, prestando attenzione a stati di vita informi e precari. Le sue osservazioni, tuttavia, vanno oltre l’evidenza ordinaria dell’esperienza di vita quotidiana grazie a un approccio neorealista spesso straniato e visionario. Le sue performance e installazioni multimediali si svolgono sia in spazi privati che pubblici, con un forte impatto interattivo per il pubblico. L’artista mette insieme una narrazione estremamente condensata e teatrale e atmosfere di suspense che lo spettatore può guardare e sentire. I corpi dei performer appartengono l’uno all’altro, sono parte di un dialogo mentre creano un evento partecipativo. Maloberti sottolinea anche la relazione tra arte e vita ricercando nuovi approcci alla fotografia, al video, alla performance, all’installazione, alla scultura e al disegno, per formare un’opera d’arte totale contemporanea.