Lorenzo Cicconi Massi
Salone del Lanificio – Stia
Fino al 6 Ottobre 2024

di Redazione Spectrum Web
12 Settembre 2024128

© Lorenzo Cicconi Massi

 

Fino al 6 Ottobre sarà possibile visitare la mostra Gli ultimi contadini di Lorenzo Cicconi Massi, esposta all’interno del Museo dell’Arte della Lana di Stia (AR) nell’ambito delle attività del 1° Festival della Fotografia Italiana organizzato dalla FIAF.

Il fotografo marchigiano si confronta con il mondo rurale della sua regione e lo racconta in maniera non retorica alla ricerca della profonda umanità che questo ancora emana. Un mondo che in parte sta scomparendo, almeno per quelle componenti legate a usanze e riti ancestrali, e in parte sopravvive seppur a ranghi ridotti e con una dimensione del lavoro molto diversa rispetto a un tempo.

Questi ultimi eroi delle campagne – come ci dice lo stesso autore – sono “sposati con la terra, con gli animali, con gli alberi e le piante. Si muovono ancora bene, malgrado tutti gli anni piegati a toccare la propria ombra. Sono diffidenti, eppure alla fine ti raccontano le vicende della loro esistenza come fossi un amato fratello”.

E di questa voglia di raccontarsi, accompagnata per l’occasione dalla capacità di “saper ascoltare” non solo con le orecchie ma anche con gli occhi, il lavoro di Lorenzo ne è una testimonianza e aiuta a far memoria di queste esistenze che sono “depositarie delle nostre radici” e quindi esse stesse memoria.

Nelle immagini del fotografo senigalliese non solo il territorio che fa da cornice al racconto, ma gli stessi volti dei protagonisti sono paesaggio, un paesaggio antropologico e sociale, la cui storia appartiene irrevocabilmente, ad andare un po’ indietro nel tempo, ad ognuno di noi.

 

 

 

Lorenzo Cicconi Massi (Senigallia 1966)

È un fotografo e regista marchigiano, che nel 1991 si è laureato in Sociologia con una tesi sul suo conterraneo Mario Giacomelli, divenuto poi un suo riferimento stilistico. Vent’anni dopo, al grande maestro, Cicconi Massi dedicherà il film-documentario Mi ricordo Mario Giacomelli, presentato in occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa. Nel 2000 è entrato a far parte dell’agenzia Contrasto cominciando a pubblicare in maniera costante i propri lavori su riviste italiane e internazionali (Images, Newsweek, Io Donna, Sportweek, La Stampa, Ventiquattro, Meridiani). Nel 2003 esordisce alla regia con il lungometraggio Prova a volare, i cui protagonisti sono un esordiente Riccardo Scamarcio, insieme ad Alessandra Mastronardi, Ennio Fantastichini e Antonio Catania. Nel 2007 viene premiato al World Press Photo nella categoria Sports per gli scatti sui giovani calciatori cinesi in allenamento, emblema della preparazione di una nazione alle successive Olimpiadi di Pechino 2008. Sempre nel 2007 realizza la mostra Viaggio intorno a casa per la Fondazione FORMA di Milano. Nello stesso anno riceve il Premio Amilcare Poncielli organizzato dal G.R.I.N. (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) per il lavoro Fedeli alla Tribù. Nel 2012 espone alla Triennale di Milano con il progetto Italian Contemporary Essence di Altagamma, realizzato in collaborazione con importanti aziende del design italiano. Nel 2014 è stato fotografo ufficiale del tour L’anima vola della cantante Elisa. Nel 2017 riceve il prestigioso Premio Scanno dei fotografi. Nel 2018, presso la Rocca Roveresca di Senigallia, presenta un’ampia antologica dal titolo In Aria. Nel 2020 lavora a un progetto sul Covid, in collaborazione con Francesco Comello, Francesco Faraci, Sara Munari e Lorenzo Zoppolato, che sarà poi pubblicato all’interno del libro Suite n.5 edito da Emuse. Nel 2021 esce, per Marsilio e con la curatela di Denis Curti, il libro A disegnar le vigne, dedicato alla viticultura di Valdobbiadene e del suo comprensorio. Nello stesso anno la FIAF gli conferisce l’onorificenza di Maestro della Fotografia Italiana (MFI).