Guido Harari
Fabrizio De Andrè
Sguardi randagi
Rizzoli

di Enzo Gabriele Leanza
14 Ottobre 202436

Questo ricco e ponderoso volume racconta di un incontro, umano e professionale, tra due artisti: un fotografo e un cantautore/poeta. Parliamo ovviamente, come già spoilerato dal titolo di questa recensione e dall’immagine della copertina qui accanto, di Guido Harari e Fabrizio De Andrè, due “mostri sacri”, seppur su fronti diversi, dello scenario musicale italiano.

Da un lato un artista considerato uno dei “padri nobili” della canzone italiana i cui testi hanno travalicato l’ambito commerciale della musica per collocarsi direttamente nell’olimpo della migliore produzione in versi; dall’altro un fotografo di settore tra i più stimati a livello internazionale con un curriculum di collaborazioni che vanno da Bob Marley a Bob Dylan, passando per personaggi del calibro di David Bowie e di gruppi come The Clash, Rolling Stones e Pink Floyd.

Il primo incontro tra i due avvenne alla fine degli anni Settanta quando Guido, nelle vesti di fotografo ufficiale, seguì la mitica tournée di Fabrizio insieme alla PFM. Il ricordo di questa esperienza, che ci ha lasciato in dono due meravigliosi live, pietre miliari della discografia di De Andrè in particolare e di quella italiana in generale, è segnato indelebilmente dalle immagini di Harari. Da quel momento in poi, il fotografo si legherà profondamente al cantautore, seguendolo in molti tour e fotografandolo non solo on stage, ma anche in momenti diversi, compresi quelli caratterizzati dall’intimità del dietro le quinte o da quella della vita familiare lontana dalle scene (come alla tenuta dell’Agnata in Sardegna).

Di queste molteplici occasioni di collaborazione e condivisione rende testimonianza questa raccolta, composta da fotografie e da testi scritti dallo stesso Harari che ci “mostrano”, nel dettaglio, le esperienze vissute insieme. Questa alternanza tra parole e immagini è miscelata da un concept grafico alquanto insolito per un libro fotografico. Ma del resto questo non è affatto un semplice libro di fotografie, perché, pur contenendone numerose, le organizza e le propone come se fosse un album (non musicale ma fotografico), in cui si racconta una parte della storia artistica e personale di De Andrè, ma in cui si parla, principalmente, di un rapporto di amicizia, che appare evidente dalla serenità e familiarità di certi ritratti di un uomo che non amava essere fotografato e che invece qui si dona al fotografo senza remore e timidezze di sorta.

Non mancano nemmeno i momenti di condivisione con i colleghi (dalla PFM a Mauro Pagani), con gli spiriti affini come Fernanda Pivano, con i figli, Cristiano principalmente che spesso è accanto al padre sul palco, o con Dori la moglie con la quale Fabrizio ha condiviso tanto nella vita, compresa l’esperienza del rapimento, che poi, in Hotel Supramonte, s’è trasformata in emozionante poesia. Figlio di una famiglia benestante di Genova, l’intellettuale anarchico e pacifista De Andrè, cantante per professione e poeta per vocazione, è sempre stato attento a quel mondo degli ultimi, dei reietti, dei cosiddetti freak, cioè di tutti coloro che vivono ai margini della società, che non gli apparteneva per milieu, ma che lui sentiva vicino per affinità spirituale. Tale interesse ha spinto Don Andrea Gallo, prete di frontiera e uno dei suoi più accaniti fan, a promuovere la sua produzione poetica alla dignità di quinto Vangelo, il Vangelo secondo Fabrizio, denso di umanità e ricolmo di “smisurate preghiere”. Sfogliare questo libro è quindi occasione proficua d’incontro con questa storia culturale, fatta di musica e letteratura, che, a causa della prematura scomparsa dell’artista lascia un po’ l’amaro in bocca, ma che, al tempo stesso, non manca di “inchiodarci – come scrive la Pivano – alle emozioni […] che non possiamo vedere senza tremare, senza desiderare che ce ne siano altre”.

Editore: Rizzoli (Milano) – Anno: 2018 – Pagine: 256 – N. Illustrazioni: 290 – Dimensioni: 32,2×26,3×2,4 cm – Rilegatura: Cartonato – Testi: Cristiano De Andr., Dori Ghezzi, Guido Harari, Fernanda Pivano – Lingua: Italiano – ISBN: 9788891819604