Giovanni Chiaramonte
APE Museo – Parma
Fino al 9 Febbraio 2025

di Spectrum Web Team
30 Dicembre 202462

© Eredi Giovanni Chiaramonte

 

Fino al 9 Febbraio 2025, presso il Museo delle Arti Performative di Parma, sarà possibile visitare la prima retrospettiva post-mortem dedicata all’articolata opera di Giovanni Chiaramonte.

In mostra sono presenti oltre 400 opere che illustrano e celebranol ’evoluzione di uno dei più interessanti esponenti della fotografia italiana degli ultimi cinquant’anni.

L’esposizione è curata da Arturo Carlo Quintavalle, che già molti anni fa, con la fondazione dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, con una sezione dedicata alla fotografia, aveva coinvolto Chiaramonte acquisendo  molte sue opere.
Oltre alle fotografie provenienti dal considerevole Fondo Chiaramonte detenuto dal CSAC, la mostra è arricchita dalle fotografie che Nicolò, Ruggero ed Emanuele, figli di Giovanni Chiaramonte, hanno donato alla Fondazione Monteparma.

La formula riassuntiva di tutta la vicenda creativa di Chiaramonte potrebbe essere “fotografia come misura del mondo, per uno sguardo che penetra nelle cose alla ricerca del divino”.
Ed è su questo presupposto che la retrospettiva intende dare voce alla complessa esperienza artistica di Chiaramonte, trasmettendo al pubblico la sua dedizione alla conoscenza del mondo e il suo totale impegno verso chi lo abita. Nelle sue opere, è evidente l’intento di cogliere l’ordine intrinseco delle cose e del mondo, posizionando gli elementi in prospettiva e all’interno di uno spazio misurato. Anche i paesaggi non si sottraggono a questa esplorazione. Ripresi con grande attenzione agli assetti geometrici, i luoghi da lui ritratti sono sempre profondamente umani. Pregni di simboli, tradizioni e racconti: nei suoi scatti sono le persone o le loro tracce a determinare l’equilibrio della composizione.

Le sue fotografie, di qualità altissima, sono inoltre caratterizzate da un’intensità commovente: spaziando dalla dimensione figurativa a quella concettuale, la sua ricerca, intrisa di spiritualità, è tesa a penetrare nell’essenza delle cose, rivelando “la luce del divino nel mondo”.

In mostra sono esposti i lavori che coprono gran parte della produzione fotografica di Giovanni Chiaramonte: Ultima Sicilia (1970), Numerazione Desolazione (1972), Sequenze nel tempo (1973-74), Giardini in Sicilia (1974), La Creazione/Neon (1974), Discorso di Natale (1974), Dov’è la nostra terra (1974), Finestre (1978), Verso il celeste (1978), Giardini e Paesaggi (1980-83), Paesaggio Italiano (1980-86), Vitriol (1984), Viaggio in Italia (1984), Terra del ritorno(1985-89 ), Penisola delle figure (1989-1993), Westwards (1996), Ai confini del mare (1985-1995), Cerchi nella città di mezzo (2000), Attraverso la pianura (1987), Venezia (1987-2006), Berlino (1984-2011), L’altro_nei volti, nei luoghi(2010), Interno Perduto (2012), Jerusalem (1988), Salvare l’ora (2011-2012), Oceano Latino (1996-97, 2003).

Ad accompagnare la mostra, la grande monografia (445 pagine) curata sempre da Arturo Carlo Quintavalle, che apre la collana di monografie a marchio Electaphoto.

 

 

 

Giovanni Chiaramonte (Varese 1948 – Milano 2023)

Nato a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte comincia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-Art e dell’Arte Concettuale. L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nella tradizione teologica ed estetica di von Balthasar e della Chiesa d’Oriente, incontrata in Evdokimov, Clément e Tarkovskij, e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale. Tra le sue imprese editoriali: Giardini e paesaggi, 1983; Terra del ritorno, 1989; Penisola delle figure, 1993; Westwards, 1996; Ai confini del mare, 1999; Milano. Cerchi della città di mezzo, 2000; In corso d’opera, 2000; Frammenti dalla Rocca. Cefalù, 2002; Dolce è la luce, 2003, Abitare il mondo. Europe, 2004; Berlin, Figure, 2004; Attraverso la pianura, 2005; Senza foce, 2005; Come un enigma_Venezia, 2006; Nascosto in prospettiva, 2007; In Berlin, 2009; L’altro_Nei volti nei luoghi, 2010; Via Fausta, 2011; E.l.A.E. – Et In Arcadia Ego, 2012; Interno perduto_L’immanenza del terremoto, 2012; Piccola creazione, 2013; Jerusalem_Figure della promessa, 2014; La misura dell’Occidente, con Alvaro Siza, 2015-2018; Evolving European City, con Giuseppe Marinoni, 2015; Ultima Sicilia, 2016; Salvare l’ora, 2018; Verso Gerusalemme, 2019. Tra le sue mostre personali: Diaframma, Milano 1974; Galleria d’Arte Moderna, Modena 1975; Studio Marconi, Milano 1983; Deutsches Architekturmuseum, Frankfurt/M. 1986; Biennale di Venezia 1992, 1993, 1997 e 2004; Hunter College, New York 1997; Ikona-Magazzini del Sale, Venezia 1998; Fondazione Stelline, Milano 2005; Palazzo Sarcinelli, Conegliano 2005; Bugno Art Gallery Venezia, 2006; Museo Civico, Padova 2007; Triennale di Milano 2000-2009-2011; Palazzo Costa Grimaldi, Acireale 2010, Palazzo Sertoli, Sondrio 2010; Palazzo Corbelli, Fano 2011; Fachhochschule Galerie, Potsdam, 2012; Villa Necchi Campiglio, Milano 2012; Galleria San Fedele, Milano 2012; Fondazione Lercaro, Bologna, 2013; Fachhochschule München, Monaco di Baviera, 2013; Ikona Gallery, Venezia, 2014; Teatro Rivoli, Oporto, 2015; Istituto Italiano di Cultura, Marsiglia, 2015; Museo Diocesano, Milano, 2015; Urban Center, Milano, 2016; Monastero Benedettini, Catania, 2016; XXI Triennale, Museo Diocesano, Milano, 2016; Castel Ursino, Catania 2017; Camera, Torino, 2017; Museo Archeologico, Gela, 2018; Galleria Soqquadro, Ragusa, 2018; Expowall, Milano, 2018. Ha fondato e diretto collane di fotografia per Jaca Book 1980-89, Federico Motta Editore 1990-93, S.E.l. 1994-97, Edizioni della Meridiana 1998-2005, Ultreya 2005-2017. Per la ventennale collaborazione con riviste (Lotus, Domus, Casabella, Abitare) e istituzioni nazionali e internazionali (IBA Berlino, Triennale Milano, Biennale Venezia, CCA Montréal) l’Università di Palermo gli conferisce la Laurea honoris causa in Architettura il 25 ottobre 2005. Nel 2010 è presente all’Expo di Shangai con Nascosto in prospettiva. Dopo aver fondato con Luigi Ghirri nel 1978 la cooperativa editoriale Punto e Virgola, dirige dal 1980 al 1989 la collana omonima per Jaca Book. Nel 1990 fonda le collane di fotografia di Federico Motta Editore, che dirige fino al 1993. Nel 1994 fonda e dirige le collane di fotografia della SEI di Torino. Nel 2002 dà vita alla collana di fotografia delle Edizioni della Meridiana di Firenze e nel 2007 a quella di Itaca/Ultreya. Nel corso degli anni ha ricevuto numerosi premi fotografici tra cui il Premio Friuli-Venezia Giulia per la Fotografia 2006, il Premio Oscar della Fotografia, Benevento 2007, il Premio Rodolfo Pucci – La Fibula d’Oro, Castelnuovo Garfagnana 2009, il Premio Ischia per la Fotografia d’Architettura, Ischia 2012, il Premio Internazionale Lumen Ex Libris, Pordenone, 2016 e il Premio Mediterraneum, Catania 2019 Nel corso degli anni ha insegnato Fotografia e discipline legate alla visione presso diverse istituzioni tra cui la Civica Scuola di Fotografia e la Civica Scuola di Cinema e Televisione di Milano, la Facoltà di Architettura di Palermo, la Facoltà di Architettura di Darmstadt, la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo, lo IULM di Milano, l’Università di Parma, la Fondazione FORMA di Milano, il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e l’Accademia NABA di Milano.