© Gaia Aprile
Il lavoro di Gaia Aprile – presentato nell’ambito del Premio Luce Iblea 2024 nello spazio espositivo dello Studio Mania a Scicli fino al 4 Ottobre – è incentrato sulla rappresentazione del mondo femminile contemporaneo attraverso i molteplici stati d’animo che ogni donna percorre.
Gaia stessa è una giovane donna che indaga sè stessa, gli aspetti e l’evoluzione delle donne contemporanee. Le sue fotografie, non solo quelle esposte in questa occasione, hanno spesso quale soggetto altre giovani donne che si interrogano sul loro tempo, sulla propria evoluzione, sul loro spazio e sulle proprie emozioni (si vedano le foto sui bambini o sul rapporto con la sorella) avvalendosi di una rappresentazione fuori dai canoni di riproduzione oggettiva della realtà.
In occasione del Premio Luce Iblea che quest’anno è dedicato al mondo femminile, presenta un lavoro formato da diverse serie di fotografie incentrate sulla rappresentazione della donna.
Il mondo delle donne, per l’autrice, inizia dal mistero femminile, quasi della magia, (tremate, tremate le streghe son tornate). Scegliendo una ambientazione notturna è riuscita a catturare la bellezza e la sensualità femminile in modo discreto, attraverso il suggerimento e non la dichiarazione.
Nelle foto successive, man mano la luce si fa presenza svelando le fattezze di una giovane donna e permettendo all’osservatore di scoprire in pieno la bellezza, la determinazione, la solidarietà che essa manifesta.
Le foto della donna velata ci suggeriscono un percorso di ricerca della propria consapevolezza con la perdita della benda alla fine e la donna ispirata da una luce proveniente dall’alto. Poi un confronto netto fra tradizione e futuro, immagini che rimandano alla memoria e agli stereotipi per una raffigurazione pi. tradizionale e riconoscibile.
Completa il percorso una donna proiettata nell’arte e nella bellezza, un’esperienza che sia in grado di offrire un senso di speranza e di redenzione, suscitando emozioni ed elevando lo spirito dell’individuo.
Dostoevskij diceva la bellezza salverà il mondo, in questo caso la bellezza, e le donne, conducono lo spettatore verso una maggiore consapevolezza della crescita e del benessere personale.
In conclusione la donna – farfalla, rivestita di tutti i colori è carica di forza della rinascita e la bellezza della farfalla non è solo esteriore, ma rappresenta anche la bellezza interiore che ognuno di noi ha dentro di sè. La farfalla è protagonista di una grande trasformazione, da bruco a crisalide a farfalla, e ci dimostra che il cambiamento è il perno dell’evoluzione e che, pur avendo una vita breve, abbiamo l’occasione di crescere ed evolvere quotidianamente nella bellezza del nostro essere interiore, senza temere il cambiamento … in pratica è, per ognuno di noi, la speranza.
Gaia Aprile (Modica 1987)
Il suo viaggio nel mondo fotografico inizia nel 2012, grazie alla frequentazione di un corso base curato da Enzo Gabriele Leanza e da Renato Iurato. Questa esperienza la condurrà a iscriversi all’Accademia di BB.AA. di Ragusa con indirizzo Scenografia e Fotografia, dove si è laureata nel 2018 con 110 e lode. Nel corso del tempo ha incentrato il suo lavoro su tematiche esistenziali quali le emozioni, l’essere donna e la fugacità del tempo, indirizzandosi prevalentemente all’uso del ritratto come strumento espressivo. Ha partecipato con ottimi riscontri a numerose letture portfolio come quella del Med Photo Fest 2014 in cui il suo lavoro Un passo avanti un altro ottiene il Premio Leica Akademie e quella dell’Etna Photo Meeting 2015 in cui si classifica al secondo posto con Io, luci e ombre.
Membro attivo del Direttivo del GF Luce Iblea, ha partecipato a tutte le mostre collettive organizzate negli anni dal sodalizio ibleo e ha preso parte anche alle collettive Eyes Open (Catania 2015) e Donna.Donne (Pescara 2016). Numerose sue immagini sono apparse sulle pagine della rivista online Click Magazine.