Franco Ferro da Banca Patrimoni Sella
Catania / 29 Settembre 2024

di Anna Papale
28 Settembre 202469

 

Quando Franco Ferro mi ha parlato del suo recente progetto dal titolo L’ultimo approdo – in mostra presso Banca Patrimoni Sella di Catania dal 29 Settembre al 6 Ottobre – ho ascoltato la sua storia e non ho potuto fare a meno di pensare ironicamente all’ultima sigaretta di Zeno Cosini, protagonista del capolavoro di Italo Svevo. Il riferimento è chiaramente per contrasti: la ‘malattia della volontà’ è da un lato risolta con zelo e bramosia di assecondare il fiorire di nuove esigenze, – come quella di riscoprire il sé e il saper fare per sé (per Ferro) – dall’altra sofferta e tradotta in una irreversibile nevrosi e procrastinazione compulsiva-ossessiva (per Cosini).

La serie fotografica nasce per un’occasione speciale per l’autore, un anniversario come ultimo approdo, una festa in cui ‘ultimo’ significa possibilità di ricominciare da e per nuovi porti.

Lo studium di barthesiana memoria nelle fotografie di Ferro è il mare, campo in cui paradossalmente vengono studiati i limiti personali a confronto con la sua vastità e le potenzialità dell’intervento individuale a confronto con le infinite varianti di luce e colore, una sfida tracotante ma stimolante.

Per sconfinare le barriere personali l’artista sfida i vincoli del mezzo fotografico: l’obiettivo punta a un soggetto non figurativo sebbene vengano aggiunti dei fasci di luce artificiali in fase di esposizione, attraverso i quali il mare diventa supporto della pratica dell’artista. Egli si mette così al centro di una natura apparentemente morta. Ferro manifesta la libertà di esprimersi nonostante celi il suo strumento, la luce, parte integrante della foto-grafia.

Il colore e la luce sono equipaggiamenti per il fotografo contro i malesseri esistenziali correnti. La soluzione di Ferro alle problematiche attuali e moderne, come nei romanzi di Svevo, quali overthinking e burnout, è il mare e la sua contemplazione. Ci spiega l’autore che la soluzione è “l’esperienza estatica” cioè “il mezzo per sospendere la mente razionale e far sì che il flusso del processo intuitivo possa condurre a una nuova conoscenza”. Se permettiamo al pensiero di fluire e farsi acqua può arrugginire o rendere fertile; può essere trasparente o assumere diversi colori come il mare in queste fotografie (le chiamiamo così nonostante siano private dell’essenzialità della fotografia ossia la sua dipendenza e sovrapposizione integrale alla realtà).

E continua: “nella mia fotografia c’è sempre costantemente la necessità di entrare in relazione con la natura al fine di svelare la vera e propria essenza” non si tratta dunque di semplice impressione della realtà bensì di dialogo e scambio aperto. Tutte le espressioni del pensiero-mare sono immortalate nel ciclo di opere de L’ultimo approdo di Franco Ferro, documentazione di una notte, o di un giorno in contemplazione, e allo stesso tempo di un trascorso intero.

La contemplazione dunque è attiva, non è appannaggio del mare suscitare riflessioni ma della mano dell’artista riscoprire il proprio fare e creare suggestioni visive assoggettate al proprio stato d’animo. Queste vengono alterate e manipolate da una potente forza di volontà a sua volta espressa tramite la scrittura di luce, invece che il buio, il colore invece che la tinta unita. La realtà del mare è pretesto e contesto per ricreare il proprio sentimento e aggiungere quelle variabili di tonalità e luminosità per rappresentare la vittoria dell’agire sull’inettitudine.

L’invito alla festa è di creare o scoprire un percorso – dato o non dato – a seconda dei colori e dell’intensità della luce (si vedano i notturni e i dorati) e della corrispondenza o meno alla realtà (l’emergere degli scogli che ci ancorano alla realtà o l’astrazione dovuta all’esposizione esasperata e la registrazione quasi impossibile di tutti i movimenti in uno scatto), tutte condizioni del mare e del pensiero. Mare piatto, pensieri mossi e viceversa.

 

 

 

Franco Ferro (Catania 1964)

Si dedica da anni alla fotografia creativa e alla ritrattistica. Le sue immagini sono state pubblicate in diverse riviste specializzate del settore. Ha partecipato con le sue opere a mostre e concorsi conseguendo premi e riconoscimenti internazionali. Nel 1996 ha fatto parte della selezione italiana alla Biennale FIAP in Turchia e ha ricevuto l’onorificienza AFI (Artista Fotografo Italiano) da parte della FIAF. Nel 2001 esce, per la casa editrice Gente di Fotografia, il libro Passi. Negli anni è stato Presidente dell’Associazione Focus Audiovisivi e successivamente Presidente della Galleria Fotografica Plenum di Catania.