Francesco Pennisi
Fototeca Siracusana – Siracusa
Fino al 12 Gennaio 2025

di Redazione Spectrum Web
13 Dicembre 202484

La Fototeca Siracusana chiude la sua programmazione per il 2024 con l’inaugurazione, prevista per le 18.30 del 14 Dicembre, della mostra Respiro di Francesco Pennisi.

Il titolo della mostra, e del raffinato libro che l’accompagna, appaiono come un richiamo poetico che conduce verso un mondo dove il tempo e la luce scorrono e si manifestano lentamente.

Quello proposto da Pennisi è un duplice omaggio, da un lato al territorio etneo cui l’autore si sente di appartenere visceralmente, dall’altro alla sua adolescenza trascorsa tra i boschi e ai ricordi legati alla madre.

Le sue fotografie, in rigoroso bianconero, esaltano la spiritualità di quei luoghi e manifestano un bisogno di trascendenza.

L’operazione di traduzione del “respiro” in immagini, non è stata affatto semplice, ma l’autore è riuscito nel suo intento di coniugare vitalità, spiritualità e un forte senso di libertà.

Respiro nasce a seguito del periodo di isolamento forzato imposto dalla famosa pandemia che tutti noi abbiamo vissuto. Durante quei mesi il fotografo ha scoperto un mondo parallelo che affianca quello della nostra quotidianità e ha abbracciato la dimensione in cui è possibile camminare liberamente e vivere lontano dalle urgenze e dalla fretta, a contatto con una natura concreta, trovando in questa solitudine ispirazione e appunto “respiro”.

Il tempo che caratterizza questa operazione visiva è un tempo nuovo, finalmente umano, in cui tutto è legato da un filo invisibile e unico, quello della vita.

 

 

 

Francesco Pennisi (Catania 1952).

La sua passione per la fotografia nasce da ragazzo, dopo avere ricevuto in regalo dal padre una Kodak Instamatic. Ha appreso tutto ciò che riguarda la fotografia da autodidatta, studiando la tecnica sul campo e approfondendola attraverso riviste, manuali e pubblicazioni di settore. Per molti anni s’è occupato di fotografia naturalistica e paesaggistica con varie pubblicazioni in relazione al suo lavoro di Dirigente del Parco dell’Etna. Dopo anni di fotografia documentaria, il suo approccio alla fotografia è mutato e adesso prescinde spesso dal soggetto e dai luoghi, per cercare di andare incontro a una visione che va oltre l’evidenza della raffigurazione. Il suo è diventato quindi un gesto fotografico che sta più sulla soglia e che genera uno sguardo più intimo.