Filippo Panseca
1940-2024

di Redazione Spectrum Web
27 Novembre 202439

Il 24 Novembre è morto a Pantelleria, stroncato da un infarto, Filippo Panseca, artista poliedrico e sperimentatore senza limiti, che era considerato uno dei padri della Computer Art, di cui fu il primo titolare in Italia di una cattedra presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nato a Palermo nel 1940, Panseca fu un artista sempre attento a qualsiasi innovazione tecnologica, dalla fotografia al film e al video, da elementi meccanici, cinetici, elettronici, luci e suoni, all’arte biodegradabile, dai minerali – come fosforo e fluoro – alle opere immateriali da inviare attraverso satelliti, alle plastiche fotosensibili e al computer. Docente di figura ed ornato modellato al Liceo Artistico di Palermo dal 1964 al 1967, fondò nel 1965 il Gruppo Tempo Sud. Nello stesso anno, Panseca e Renato Guttuso furono gli unici siciliani inviati alla Quadriennale di Roma. Nel 1968 si trasferì a Milano e con Jacopo Gardella, il gruppo MID e Studio DIPPI (Sandra Delfino, Filippo Panseca, Michele Platania) vinse il concorso per l’allestimento del Padiglione Italia della Triennale. Nel 1969 espose alla Galleria Amelio e alla Galleria L’Obelisco  il lavoro Fluidi Itineranti, mostre curate da Gillo Dorfles e nel 1970 realizzò Lili, presentata alla Galleria Apollinaire di Milano e composta da un modulo componibile all’infinito, a duplice accensione intermittente e con na durata di tre anni. Nel 1970 dette inizio all’Arte Biodegradabile, i cui teorici erano Pierre Restany e Guido Ballo. Nel 1971 partecipò a Videobelisco, presso la Galleria L’Obelisco, la prima rassegna italiana di videoarte. Dal 1972 espose presso le gallerie di Leo Castelli a New York, di Lara Vincy a Parigi e alla Galleria del Naviglio a Milano, mentre nel 1973 espose alla XV Triennale di Milano per la mostra a tema Habitat alcuni moduli abitativi con applicazioni di plastiche fotosensibili. Nel 1975 riuscì a produrre opere da trasmettere via satellite contemporaneamente in ogni parte del mondo, eseguendo un esperimento a Milano con Restany presso la Rank Xerox. Nello stesso anno si auto-espose ad Art Basel presso le più importanti gallerie partecipanti; tale gesto l’anno dopo venne ripetuto in tutti i Padiglioni dei Paesi partecipanti alla Biennale di Venezia. Nel 1979 a San Francisco elaborò e stampò le prime immagini con un computer. A Milano nel 1980 con un computer monocromatico, una telecamera e un digitalizzatore, elaborò una serie di immagini che, una volta stampate, vennero presentate alla Galleria del Naviglio.  Nel 1981 realizzò l’installazione di una Vittoria Alata effimera biodegradabile in 30 giorni sulla mano del Napoleone di Canova nel Cortile dell’Accademia di Brera. Nel 1986 venne invitato da Tommaso Trini ad esporre il video Immagini Digitali Fotodegradabili alla Biennale di Venezia e partecipò alla Triennale di Milano presentando Il Luogo del lavoro di Filippo Panseca, una valigia-contenitore di tutto, di sogni e strumenti per attuarli.  Collaborò come scenografo con La Scala di Milano, con la Rai e con Mediaset e come designer per Kartell, Martini, Arteluce e Fiorucci. Nel 1988 fu tra i fondatori del movimento Arte Ricca a Torino e partecipò a tutte le mostre del gruppo in Italia e all’estero. Nei primi anni Novanta, brevettò e realizzò Swart Art O Mat, un distributore automatico di opere d’arte programmabile a distanza e utilizzabile attraverso banconote o carta di credito. Il fruitore era invitato a scegliere un’opera che, dopo aver inserito una banconota di 50.000 lire o una carta di credito, veniva automaticamente stampata dalla macchina con la firma digitale dell’autore e un numero progressivo. L’opera, inoltre, era automaticamente incorniciata con blister trasparente, esempio massimo di automatizzazione del fare artistico. Nel 2002 realizzò in Cina la city car elettrica 2be un’auto che ha un’autonomia di 60 km e funziona attraverso pannelli fotovoltaici e un piccolo motore ausiliario a scoppio. Seguì la realizzazione di Solaria: una scultura in acciaio inox, turbine, pannelli fotovoltaici, fibre ottiche e led che produce energia elettrica. Nel 2009, proseguì il suo percorso con una serie di opere, intitolate Cronache Mitologiche Digitali, che rappresentano la vita di personaggi noti dalla politica all’industria, rappresentati in veste di divinità con i loro pregi e difetti, vizi e virtù.  Nel 2012 eseguì per la prima volta la Trasmissione di un’opera attraverso il pensiero presso la Galleria Rizzuto di Palermo. Dal 2015 l’artista, con una tecnica innovativa, realizzò le opere fotocatalitiche che sono state presentate per la prima volta presso la Galleria Adalberto Catanzaro di Bagheria e successivamente a Palazzo Riso a Palermo. Si tratta di opere depuratori d’aria naturali attraverso applicazioni di nanotecnologie che con la luce, riducono gli inquinanti nell’aria, eliminano gli odori, e distruggono gli agenti patogeni dannosi, rendendo gli ambienti più igienici e confortevoli.