Fino al 12 Gennaio 2025 sarà possibile visitare la personale fotografica di Dino Ignani, esposta presso il Museo di Roma in Trastevere.
Il nucleo centrale del progetto espositivo è costituito dal ciclo di ritratti, denominato Dark Portraits, che Ignani ha dedicato ai giovani che animavano la vita notturna degli anni Ottanta e, in particolare, i luoghi e gli eventi legati alla scena dark.
Pochi anni dopo l’esplosione del punk, in Italia viene chiamata “dark” una cultura di strada non riconducibile a un’unica tendenza musicale, ma identificata soprattutto dal look, in cui il colore nero assume un’inedita valenza simbolica ed è proprio agli inizi del decennio che il termine look entra nel nostro linguaggio per indicare qualcosa che va ben al di là del modo di vestire: l’attitudine a vivere l’aspetto esteriore come un “progetto” vero e proprio, in cui, oltre all’abbigliamento, entrano in gioco gli accessori, l’acconciatura (taglio e colore), il make-up.
Ignani segue e documenta questo fenomeno puntando sul classico ritratto in posa. Nei videobar, nelle storiche e nuove discoteche della capitale, ma anche in locali di altro genere, invita i presenti a farsi ritrarre approntando un set ad hoc, come fosse in studio. Il risultato è un archivio di circa cinquecento immagini, per lo più in bianconero, che, pur evocando a volte il linguaggio della fotografia di moda, nascono come un progetto tanto rigoroso quanto giocoso.
Una selezione di duecento fotografie del ciclo Dark Portraits è risultata tra i vincitori del bando PAC 2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, entrando così a far parte delle collezioni permanenti della Sovrintendenza Capitolina di Roma Capitale. La mostra è dunque l’occasione per presentare al pubblico questo corpus di opere recentemente acquisito dal Museo di Roma in Trastevere.
In mostra sono esposti anche altri lavori realizzati negli anni Ottanta da Ignani, in vario modo riconducibili al suo sguardo su una Roma notturna, in ombra, periferica e camaleontica. Dopo le prime visioni sul paesaggio urbano contemporaneo, il fotografo individua proprio nel ritratto il linguaggio con cui registrare le frequenze più profonde della città.
Nell’estate del 1979, sulla spiaggia di Castelporziano si tenne il Festival internazionale dei poeti. Ignani lo seguì solo da spettatore, ma poco dopo iniziò a fotografare poetesse e poeti che vivevano a Roma, come Dario Bellezza, Patrizia Cavalli, Amelia Rosselli e Valentino Zeichen.
Volti e corpi di donne e uomini di poesia, si affiancano dunque in mostra a quelli di ragazze e ragazzi che cercano a loro volta forme di espressione non convenzionali. Tra loro c’è anche Porpora Marcasciano, riconosciuta oggi come figura storica del movimento LGBTQ, attivista e scrittrice. Porpora era ancora una studentessa universitaria, giovane pittrice, quando Ignani scelse lei come prima modella di un progetto, poi interrotto, sulla comunità trans romana.
In occasione della mostra è stato pubblicato il libro Dark Rome 1982-1985, edito da Viaindustriae e curato da Matteo Di Castro, con testi di Daniela Amenta, Diego Mormorio, Emanuele De Donno e un’intervista allo stesso Ignani.
Dino Ignani (Roma 1950)
Ha iniziato a occuparsi di fotografia a metà degli anni Settanta, privilegiando il lavoro di documentazione della scena artistica e culturale e dei suoi protagonisti. Da oltre quarant’anni, in particolare, si dedica a ritrarre i poeti italiani: scrittori già consacrati, ma anche autori emergenti, che hanno via via arricchito il suo progetto. Presentato per la prima volta nel 1987 da Enzo Siciliano e Diego Mormorio col titolo Intimi ritratti, esposto e pubblicato in più occasioni in Italia e all’estero, questo lavoro, unico nel suo genere, è entrato nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. A partire dal 1982 e fino alla metà del decennio, Ignani sviluppa un ciclo di ritratti dedicato ai giovani che a Roma animano le serate e i club della new wave dell’epoca. Le fotografie sono esposte per la prima volta in pubblico nel 1985 nell’ambito della mostra collettiva Immagini per Roma. Archivio fotografico e divenire urbano, allestita a Palazzo Braschi. Nel 2013 ripropone questo lavoro sotto il titolo 80’s Dark Portraits. Nell’estate 2022 il Museo Marino Marini di Firenze ha prodotto e ospitato una nuova mostra, a cura di Matteo Di Castro e Bruno Casini: Dark Portraits. Florence/Rome 1982-1985.