Collezione Leanza
Palazzo dei Mercedari – Modica
Fino al 6 Ottobre 2024

di Rossella Lo Surdo
21 Settembre 2024313
Screenshot

La collezione Donne d’altri tempi di Enzo Gabriele Leanza – parzialmente esposta a Palazzo dei Mercedari a Modica fino al 6 Ottobre nell’ambito del Premio Luce Iblea 2024 – nasce quasi per caso. Lo stesso artefice di questa raccolta la definisce come un “piacevole incidente di percorso”, avvenuto nel lontano 2009 quando ha scovato il primo nucleo di sei carte-de-visite su una bancarella di un mercatino delle pulci a Venezia durante un’uggiosa domenica di marzo.

Attratto chissà da cosa e rimescolando tra le decine di oggetti in esposizione tirò fuori queste immagini che ne catturarono subito l’attenzione. Erano oggetti simili a quelli di cui spesso parlava a lezione – quelli erano gli anni del suo insegnamento all’Università di Catania, che ben ricordo dato che sono stata sua studentessa prima e sua tesista dopo – citando il loro inventore, quell’André-Adolphe-Eugéne Disderi che aveva brevettato questo sistema economico ma efficace, che aveva consentito la moltiplicazione in maniera esponenziale dei ritratti fotografici.

Proprio il ritratto è sempre stato un genere particolarmente caro al nostro collezionista che anche nella sua attività di fotografo a quell’epoca privilegiava la ripresa di fattezze umane, femminili in particolar modo. Mettendo insieme i due interessi e non potendo “collezionare il mondo”, come in realtà gli sarebbe piaciuto e gli piacerebbe ancora, decise di mettersi in cerca di ritratti femminili realizzati nell’arco temporale che va dal 1850 al 1970, sostanzialmente dalla diffusione del ritratto fotografico stesso fino al momento della sua nascita. Da quel marzo 2009 a oggi mercatini, negozi di antiquariato e siti specializzati di e-commerce hanno rappresentato il territorio di caccia ideale del nostro famelico collezionista, fino ad arrivare al considerevole numero di oltre 1100 esemplari originali di diverse tipologie fotografiche, dai dagherrotipi agli ambrotipi, dai ferrotipi alle fotografie stereoscopiche, dalle già citate carte-de-visite ai più grandi formati gabinetto, passando anche per carte salate, stampe alla gelatina, aristotipi e fotografie ai sali d’argento, senza dimenticare l’acquisto di alcuni album d’epoca, fortunatamente trovati non mutilati da quelle asportazioni di immagini di cui spesso sono vittime.

All’interno di questa ponderosa raccolta tematica scorre, come fosse un film, insieme a quella delle tecniche fotografiche, l’intera storia dell’evoluzione della figura della donna ed emerge il suo cambiamento di consapevolezza personale e sociale nel corso del tempo. La raccolta, in fase di catalogazione, è conservata presso la sua biblioteca personale, insieme all’altro suo grande amore: i libri (qui i numeri sono decisamente più alti). Tutte le immagini sono archiviate tenendo conto degli standard internazionali più rigorosi con il controllo di temperatura e umidità e l’opportuno utilizzo di buste e scatole a ph neutro e acid-free che ne garantiscono la corretta conservazione.

Un piccolo ma prezioso patrimonio quello raccolto dal collezionista catanese, che ancora non smette di ricercare “pezzi” mancanti e curiosità che possano arricchire questo archivio tanto personale quanto universale.

Il collezionista ringrazia per la consulenza sulla datazione la Dott.ssa Giovanna Giallongo, Direttrice del Museo del Costume di Scicli.