© Carl Ander
Il lavoro Static Motion di Carl Ander – in mostra presso Palazzo Baldelli a Cortona nell’ambito del Cortona on the Move 2024 fino al 3 Novembre – prende il via nel 2015. Da allora Ander colleziona manuali illustrati con fotografie sui temi dello sport, della salute e dell’auto-aiuto. Quelli raccolti sono libri didattici che aspirano a insegnare qualcosa: una disciplina (dal combattimento allo sci) o una tecnica di benessere (dallo stretching al massaggio). Il corpo è il fulcro delle rappresentazioni contenute in detti manuali, sia esso in movimento o manipolato dal movimento di altri.
Dagli elementi di questa insolita raccolta Ander estrae immagini, che mostrano solo un momento dell’azione, ma non riportano le relative istruzioni. Estraendo si tagliano anche le connessioni logiche tra le immagini in sequenza, venendo così a mancare la possibilità di interpretare correttamente le fotografie. Nonostante ciò queste scene non vengono private completamente della loro funzione didattica. Ander ci lavora sopra, inserendo su di esse degli inserti grafici che mimano l’azione oppure sovrapponendo più immagini per avviare una riflessione sul corpo in movimento, che la staticità del singolo scatto fotografico non attiverebbe. Quel che potrebbe sembrare solo un gioco diventa, negli intenti e nei risultati raggiunti da Ander, una bellissima rappresentazione che integra elementi di natura diversa per creare delle nuove immagini significative e al tempo stesso curiose e divertenti, a partire dall’ossimorico titolo.
Carl Ander (Lidköping 1991)
È un artista svedese che ha esordito appena quindicenne lavorando come fotografo per un giornale locale con la volontà di intraprendere la carriera di fotoreporter. Dopo aver concluso gli studi presso la Scuola di Fotografia di Göteborg, comincia ad accettare incarichi anche in ambito commerciale. Dal 2018 lavora a progetti personali incentrati sull’uso e la funzione delle immagini fotografiche, utilizzando spesso materiali d’archivio. Ha al suo attivo numerose personali e ha pubblicato i suoi lavori su riviste come Die Zeit e Tank Magazine.