Lo scorso 4 Novembre, all’età di 83 anni, è morto Angelo Trimarco critico d’arte, giornalista ed estetologo.
Professore emerito di Storia della critica d’arte è considerato un maestro da parte di diverse generazioni di studiosi, grazie ai suoi saggi approfonditi sulle dinamiche dell’arte contemporanea, sui suoi meccanismi e le sue figure.
Ha insegnato per quarant’anni all’Università di Salerno, dove è stato anche Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dal 1993 al 2002.
Era nato a Catanzaro nel 1941 e nel 1966 aveva conseguito la laurea in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi in Estetica. Dopo la laurea collaborò a lungo con Filiberto Menna, docente dell’Università di Salerno, che diventò un punto di riferimento per la sua ricerca, rivolta soprattutto all’analisi del sistema dell’arte contemporanea e alle trasformazioni della modernità.
Trimarco lascia una ricca eredità intellettuale, frutto della sua passione per l’arte e dell’essere stato un attivo animatore del dibattito critico italiano, seguendo con attenzione le evoluzioni dell’arte dagli anni Sessanta in poi.
Ha pubblicato numerose monografie e saggi e ha curato cataloghi e mostre e diretto collane editoriali. Ha anche collaborato, a partire dal 1965, con il quotidiano Il Mattino, per il quale ha analizzato la scena artistica ed espositiva napoletana. I suoi articoli sono stati raccolti nel volume Napoli ad arte, divenuto preziosa testimonianza della vitalità culturale della città e della sua attenzione all’evoluzione della scena artistica.
Tra i vari incarichi ricoperti è stato anche commissario alla Quadriennale Nazionale d’Arte nel 1986 e alla Biennale di Venezia nel 1993 e ha presieduto la Fondazione Filiberto Menna dal 2006 al 2016.