Lo scorso 25 Novembre a Firenze é venuta a mancare, all’età di novant’anni, la scultrice italiana Amalia Ciardi Dupré. Nata nel 1934 nel capoluogo toscano, era pronipote dello scultore Giovanni Dupré e si formò artisticamente presso la locale Accademia di Belle Arti, per poi perfezionarsi in scultura sia a Roma che a Milano.
I suoi riferimenti, oltre alla scultura rinascimentale toscana e la tradizione accademica ottocentesca – a cui era legata la sua famiglia – furono alcuni maestri del Novecento, quali Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù.
Negli anni partecipò a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, ricevendo numerosi riconoscimenti e premi. Tra il 1970 e il 1980 fu anche docente al Liceo Artistico e all’Istituto d’Arte di Firenze.
Nella sua produzione degli anni Sessanta e Settanta abbracciò uno stile espressionista, denunciante i grandi problemi della sua epoca, come le guerre, le carestie, il periodo delle stragi e tutte le forme di sopraffazione. Collaborò con numerosi architetti per le decorazioni scultoree di edifici, in particolare per gli arredi liturgici di chiese di nuova realizzazione o ristrutturazione. Tra queste, la cappella di San Lorenzo nella Chiesa di Vincigliata, la Chiesa di San Bernardino e la Chiesa di Montebeni, tutte a Fiesole.
In giro per l’Italia sue sculture si trovano in piazze, chiese e altri luoghi pubblici di città come Firenze, Fiesole, Foggia, Livorno, Pisa, Pordenone, Prato, Roma e Udine e all’estero a Parigi ed a New York.
Nel 2015 inaugurò nella sua città natale il Museo CAD – Amalia Ciardi Duprè (CAD dalle iniziali con le quali sigla le sue opere), dove sono esposte alcune delle sue ultime realizzazioni. Oltre che sede della fondazione che porta il suo nome, lo spazio ospita concerti e incontri e un laboratorio in cui la scultrice ha trasmesso le sue conoscenze ai suoi allievi, soprattutto donne.
© Eredi Amalia Ciardi Dupré – La Dea fenicia Astarte
© Eredi Amalia Ciardi Dupré – L’Abbraccio