© SABAM Belgium 2024 – Paul Nougé
Fino al 26 Gennaio 2025, presso il Musée de la Photographie di Charleroi, sarà visitabile la mostra Surréalisme, pour ainsi dire … , che propone un’ampia selezione di immagini tratte dalla collezione del museo belga.
L’approfondimento dedicato all’avanguardia surrealista, organizzato nell’anno del centenario delle pubblicazione del Manifesto di André Breton, nasce dal riconoscimento dell’uso significativo e coerente che i membri del movimento hanno fatto della fotografia. Solarizzata, ritagliata, fotogrammata, bruciata, sovrastampata, sottoposta alla casualità del caso o elaborata coscienziosamente, per non parlare dei prestiti da fotografi esterni al movimento come Eugène Atget e Manuel Alvarez Bravo, o di quelle cartoline gelosamente collezionate, la fotografia ha assunto le forme più inaspettate con i surrealisti.
Utenti eccezionali della fotografia come Paul Nougé, praticanti occasionali come Magritte e Fondane, praticanti intermittenti come Mariën e Molinier, praticanti professionisti come Ubac, Man Ray e Lefrancq, tutti testimoniano un rapporto particolare e intimo con il suo utilizzo. La fotografia ha spesso offerto loro un contrappunto ad altre modalità di espressione – scrittura, assemblaggio, pittura, collage o incisione – in un andirivieni che arricchisce le loro pratiche. Surréalisme, pour ainsi dire… è un titolo che esprime sia le precauzioni necessarie sia le difficoltà implicite nel definire un output “etichettato”, nel tracciare i confini della “fotografia surrealista”, poiché l’intenzione e il soggetto dell’autore non sono sempre i criteri più affidabili, così come non lo è l’appartenenza a uno dei gruppi surrealisti, che potrebbe variare in termini di durata e periodo.
Oltre alle opere dei membri dei gruppi belgi (Bruxelles e Hainaut), sono stati inclusi i rappresentanti del gruppo di Parigi, così come un certo numero di personaggi più isolati come Jindřich Štyrský o Marcel Bascoulard, che non è direttamente assimilabile ai surrealisti, ma che sicuramente, per il suo approccio, non li avrebbe lasciati indifferenti se lo avessero conosciuto. Oltre all’esposizione di stampe fotografiche, è stata prestata particolare attenzione a pubblicazioni, recensioni, libri e cataloghi, che erano il mezzo principale per diffondere la fotografia surrealista quando non c’era ancora mercato per essa.
La mostra Surréalisme, pour ainsi dire… comprende dodici sezioni, suddivise arbitrariamente in temi denominati altrettanto arbitrariamente, partendo da una presentazione alfabetica o cronologica.