Sabato 23 Novembre prende il via a Lucca Photolux Festival – Biennale Internazionale di Fotografia, che chiuderà i battenti il 15 Dicembre. Il tema di quest’anno, Il Bel Paese?, invita a riflettere sull’identità italiana attraverso la fotografia contemporanea. Un programma ricco e variegato quello proposto dagli organizzatori per l’edizione 2024, con diciannove mostre, per la maggior parte inedite e create appositamente per l’occasione, e un fitto calendario di workshop, talk, conferenze e presentazioni di libri. Questi eventi vedranno la partecipazione di critici, curatori e fotografi di rilevanza nazionale e internazionale.
Con questo tema, il direttore artistico Enrico Stefanelli, ha scelto di proporre una riflessione sul nostro Paese attraverso domande cruciali: cosa significa essere italiani oggi? Quali sono le radici identitarie e quale futuro vogliamo costruire? Il programma espositivo del festival riflette questa dualità: da un lato le bellezze del nostro Paese, dall’altro le sue fragilità e contraddizioni. La narrazione si costruisce attraverso il dialogo tra le opere di importanti nomi della fotografia italiana e internazionale e quelle di autori e autrici emergenti. La fotografia sarà uno strumento per esplorare l’immagine contemporanea del Bel Paese, analizzandone evoluzione, cambiamenti e contraddizioni. Come ci racconta lo stesso direttore artistico: «Sin quando è nato nel 2005, esattamente venti anni fa, il festival si è posto con lo scopo di divulgare la cultura fotografica d’autore e le migliori voci emergenti italiane e internazionali attraverso la rappresentazione di molteplici linguaggi, anche quelli percorribili grazie alle nuove tecnologie».
Tra gli appuntamenti più attesi a Palazzo Ducale ci sarà la retrospettiva di Massimo Vitali, a cura di Matteo Balduzzi, che celebra il trentesimo anniversario della sua prima fotografia delle spiagge italiane. L’esposizione, divisa in tre sezioni, include la celebre immagine del 1994, un campione del vasto archivio analogico e digitale di Vitali esposto per la prima volta e opere note e presenti in collezioni internazionali. Di particolare rilevanza la sezione dedicata all’archivio con allestimento a cura di Pietro Carlo Pellegrini, che sarà un’occasione speciale per vederlo per la prima volta, per entrare dentro l’universo artistico di Vitali. A Vitali sarà anche assegnato il Photolux Award 2024, un premio che è un riconoscimento alla sua carriera.
Completa il percorso espositivo a Palazzo Ducale, insieme alla mostra del World Press Photo, la mostra Italia/Europea di Joakim Kocjancic, fotografo di origini italo-svedesi. La sua serie di immagini in bianconero esplora il legame tra il fotografo e i soggetti ritratti, intrecciando la sua esperienza europea in un linguaggio visivo che fonde realtà e sogno. Realizzata tra il 1999 e il 2016, questa serie offre la parte italiana del progetto dedicato a una visione affascinante di un’Europa in cui i confini si dissolvono e l’attenzione è rivolta alle persone.
Le rimanenti mostre – a parte LOBA40 l’imponente mostra per festeggiare i 40 anni del Leica Oskar Barnack Award composta da oltre 350 opere che offrono una panoramica sulle storie e i temi sociali più rilevanti trattati dai fotografi premiati presentata presso la Chiesa dei Servi – saranno esposte a Palazzo Guinigi. In questo ampio spazio Massimo Mastrorillo presenta Omicidio bianco, un’esplorazione del dramma delle morti bianche in Italia. Attraverso immagini evocative, il fotografo torinese mette in luce la negligenza sistemica e l’indifferenza verso la sicurezza dei lavoratori, offrendo una riflessione amara sul fallimento di un sistema che sacrifica vite umane per il profitto.
Gabriele Croppi con la sua mostra Italia Metafisica, a cura di Benedetta Donato, indaga la metafisica del paesaggio urbano attraverso una raffinata combinazione di arte e pensiero. Con venticinque anni di esperienza, Croppi presenta immagini in bianconero che bilanciano realtà e astrazione, invitando lo spettatore a riflettere sul potenziale nascosto della realtà quotidiana.
Dalla collaborazione con la Fondazione Sella nasce l’esposizione dedicata al fotografo piemontese costituita da una vasta selezione di modern print tratte dai negativi realizzati in Italia dal Vittorio Sella, durante trent’anni di attività in alta montagna. La mostra ripercorre le sue prime immagini sulle montagne biellesi, fino ai principali gruppi alpini ed extraeuropei, esaltando la fusione tra rigore tecnico e ricerca estetica. In esposizione un particolare rilievo avrà un’immagine panoramica di ben 4,60 m. di lunghezza.
La collettiva Verità nascoste. Eredità visive della storia recente d’Italia, curata da Benedetta Donato, Azzurra Immediato, Chiara Ruberti ed Enrico Stefanelli esplora eventi drammatici e dimenticati della storia recente italiana. Attraverso fotografie e installazioni, i lavori di alcuni artisti, tra cui Antonello Ghezzi e fotografi come Alberto Gandolfo, Martino Lombezzi ed i Terra Project offrono nuove prospettive su vicende irrisolte come il crollo della diga del Vajont, il disastro ferroviario di Viareggio e le stragi di Ustica e del Moby Prince.
L’ampio contenitore di Viva l’Italia, a cura di Photolux, presenta una selezione di immagini vernacolari dell’Archivio Fortepan, ricostruendo una geografia inedita dell’Italia degli ultimi 150 anni. La mostra, ispirata all’omonima canzone di Francesco De Gregori, esplora la vita intima e collettiva degli italiani attraverso fotografie storiche.
A trent’anni dalla sua realizzazione, viene nuovamente proposto Matrimoni napoletani di Francesco Cito, sontuoso reportage sui matrimoni a Napoli, vincitore di un World Press Photo nel 1995, con il quale il fotografo partenopeo ha indagato le dinamiche sociali e la teatralità della cerimonia, esplorando come il matrimonio napoletano rifletta la società tra tradizione e spettacolo.
Tra le tante mostre ricordiamo anche Home is Home (All Alone) di Guido Gazzilli, che utilizza la figura del Fauno come metafora della ricerca di identità e rifugio. Attraverso fotografie che intrecciano figure umane e animali con elementi naturali, Gazzilli esplora la solitudine esistenziale e antropologica, raccontando la propria esperienza di vita e la ricerca di un senso di appartenenza. La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Manuel Rivera-Ortiz di Arles.
Il festival offre anche residenze fotografiche e un ricco programma di talk, workshop ed eventi – con un focus speciale dedicato all’AI e alle nuove tecnologie – durante tutti i fine settimana per un’esperienza immersiva nel cuore di Lucca. Il programma completo della manifestazione potrà essere consultato su https://www.photoluxfestival.it/
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