Lo scorso 28 Ottobre a New York è morto Paul Morrissey, regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore e produttore cinematografico.
Nato nella Grande Mela nel 1938 in una famiglia d’origine irlandese, si laureò presso la Fordham University, ateneo gesuita del Bronx. Già da studente cominciò a sviluppare un profondo interesse per il cinema, alimentato assistendo frequentemente alle proiezioni del MoMA. Terminati gli studi, si trasferì nel Lower East Side, in un piccolo negozio da lui trasformato in sala cinematografica.
Fu un personaggio chiave nell’ambito della Pop Art statunitense, collaboratore di Andy Warhol, che promosse molti dei suoi film, continuando a lavorare da indipendente anche all’apice della propria fama. Dal 1966 alla prima metà del 1967 fu il manager ufficiale, insieme allo stesso Warhol, dei Velvet Underground.
- Nel 1965 fu presentato a Warhol, con il quale cominciò una fruttuosa collaborazione, che non si limitava alla sola produzione cinematografica: Morrissey fu infatti incaricato della gestione della Factory. Fu durante questa esperienza di amministratore che Morrissey girò i suoi primi film, inizialmente improntati a un estremo minimalismo, occupandosi anche della distribuzione. L’attività del regista continuò sotto l’egida di Warhol fino al 1975, anno in cui le attività dell’artista si concentrarono sui dipinti e il commercio, lasciando poco spazio per il cinema. Prima di lasciare la Factory, Morrissey girò la trilogia – formata dai film Flesh (1968), Trash – I rifiuti di New York (1970) e Calore (1972), – che lo consacrò come autore di culto del cinema indipendente.