Il Museo Diocesano di Milano – fino al 9 Febbraio 2025 – dedica una mostra a Giovanni Chiaramonte, autore considerato tra i più grandi maestri della fotografia italiana, che con la sua opera ha contribuito come pochi altri alla ridefinizione poetico-concettuale dell’immagine del paesaggio contemporaneo. La rassegna, curata da Corrado Benigni, celebra l’artista a un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 18 ottobre 2023.
Il percorso espositivo si compone di quaranta immagini che ripercorrono oltre due decenni, dal 1980 ai primi anni del 2000, di ricerca intorno ai diversi modi di percepire il paesaggio e la veduta urbana, da sempre al centro della fotografia e della riflessione teorica di Chiaramonte.
Un’esplorazione che si sviluppa lungo i punti chiave della storia e dell’identità occidentale, a partire dall’Italia, il cui paesaggio, che porta i segni di una lunga stratificazione di culture e costumi, diviene la matrice per leggere e comprendere l’intero Occidente, il suo carattere e il suo destino. In un pellegrinaggio che tocca Atene e Roma, passa da Berlino e arriva fino al Bosforo e Gerusalemme, il fotografo ha ritratto le vestigia del Vecchio Continente alla ricerca delle origini della nostra civiltà.
Il viaggio, che si spinge fino agli Stati Uniti e l’America Centrale per rintracciare lo sviluppo del cammino dell’Occidente, legato alla tradizione ma inevitabilmente proiettato verso un futuro differente, diviene al contempo una riflessione teorica sull’atto del fotografare e sulla natura dell’oggetto rappresentato, evocando anche una riflessione sull’atto stesso del vedere.
Per Chiaramonte non esiste un punto di vista preordinato per osservare il paesaggio, pensa invece che sia un luogo suscettibile di differenti interpretazioni, le quali seguono le dinamiche dell’esperienza individuale. Il titolo, Realismo infinito, fa riferimento tanto alla linea dell’orizzonte, elemento centrale della fotografia paesaggistica, quanto alle molteplici possibilità rappresentative che ogni scenario reca in sé.
L’esposizione sarà completata da un omaggio al contributo di Giovanni Chiaramonte alla realizzazione dell’Evangeliario Ambrosiano del 2011, per il quale la Diocesi di Milano ha commissionato al maestro alcuni scatti che vengono presentati in un’apposita sezione.
Giovanni Chiaramonte (Varese 1948 – Milano 2023)
Nato a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte comincia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-Art e dell’Arte Concettuale. L’immagine di Chiaramonte si genera sin dall’inizio nella tradizione teologica ed estetica di von Balthasar e della Chiesa d’Oriente, incontrata in Evdokimov, Clément e Tarkovskij, e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale. Tra le sue imprese editoriali: Giardini e paesaggi, 1983; Terra del ritorno, 1989; Penisola delle figure, 1993; Westwards, 1996; Ai confini del mare, 1999; Milano. Cerchi della città di mezzo, 2000; In corso d’opera, 2000; Frammenti dalla Rocca. Cefalù, 2002; Dolce è la luce, 2003, Abitare il mondo. Europe, 2004; Berlin, Figure, 2004; Attraverso la pianura, 2005; Senza foce, 2005; Come un enigma_Venezia, 2006; Nascosto in prospettiva, 2007; In Berlin, 2009; L’altro_Nei volti nei luoghi, 2010; Via Fausta, 2011; E.l.A.E. – Et In Arcadia Ego, 2012; Interno perduto_L’immanenza del terremoto, 2012; Piccola creazione, 2013; Jerusalem_Figure della promessa, 2014; La misura dell’Occidente, con Alvaro Siza, 2015-2018; Evolving European City, con Giuseppe Marinoni, 2015; Ultima Sicilia, 2016; Salvare l’ora, 2018; Verso Gerusalemme, 2019. Tra le sue mostre personali: Diaframma, Milano 1974; Galleria d’Arte Moderna, Modena 1975; Studio Marconi, Milano 1983; Deutsches Architekturmuseum, Frankfurt/M. 1986; Biennale di Venezia 1992, 1993, 1997 e 2004; Hunter College, New York 1997; Ikona-Magazzini del Sale, Venezia 1998; Fondazione Stelline, Milano 2005; Palazzo Sarcinelli, Conegliano 2005; Bugno Art Gallery Venezia, 2006; Museo Civico, Padova 2007; Triennale di Milano 2000-2009-2011; Palazzo Costa Grimaldi, Acireale 2010, Palazzo Sertoli, Sondrio 2010; Palazzo Corbelli, Fano 2011; Fachhochschule Galerie, Potsdam, 2012; Villa Necchi Campiglio, Milano 2012; Galleria San Fedele, Milano 2012; Fondazione Lercaro, Bologna, 2013; Fachhochschule München, Monaco di Baviera, 2013; Ikona Gallery, Venezia, 2014; Teatro Rivoli, Oporto, 2015; Istituto Italiano di Cultura, Marsiglia, 2015; Museo Diocesano, Milano, 2015; Urban Center, Milano, 2016; Monastero Benedettini, Catania, 2016; XXI Triennale, Museo Diocesano, Milano, 2016; Castel Ursino, Catania 2017; Camera, Torino, 2017; Museo Archeologico, Gela, 2018; Galleria Soqquadro, Ragusa, 2018; Expowall, Milano, 2018. Ha fondato e diretto collane di fotografia per Jaca Book 1980-89, Federico Motta Editore 1990-93, S.E.l. 1994-97, Edizioni della Meridiana 1998-2005, Ultreya 2005-2017. Per la ventennale collaborazione con riviste (Lotus, Domus, Casabella, Abitare) e istituzioni nazionali e internazionali (IBA Berlino, Triennale Milano, Biennale Venezia, CCA Montréal) l’Università di Palermo gli conferisce la Laurea honoris causa in Architettura il 25 ottobre 2005. Nel 2010 è presente all’Expo di Shangai con Nascosto in prospettiva. Dopo aver fondato con Luigi Ghirri nel 1978 la cooperativa editoriale Punto e Virgola, dirige dal 1980 al 1989 la collana omonima per Jaca Book. Nel 1990 fonda le collane di fotografia di Federico Motta Editore, che dirige fino al 1993. Nel 1994 fonda e dirige le collane di fotografia della SEI di Torino. Nel 2002 dà vita alla collana di fotografia delle Edizioni della Meridiana di Firenze e nel 2007 a quella di Itaca/Ultreya. Nel corso degli anni ha ricevuto numerosi premi fotografici tra cui il Premio Friuli-Venezia Giulia per la Fotografia 2006, il Premio Oscar della Fotografia, Benevento 2007, il Premio Rodolfo Pucci – La Fibula d’Oro, Castelnuovo Garfagnana 2009, il Premio Ischia per la Fotografia d’Architettura, Ischia 2012, il Premio Internazionale Lumen Ex Libris, Pordenone, 2016 e il Premio Mediterraneum, Catania 2019 Nel corso degli anni ha insegnato Fotografia e discipline legate alla visione presso diverse istituzioni tra cui la Civica Scuola di Fotografia e la Civica Scuola di Cinema e Televisione di Milano, la Facoltà di Architettura di Palermo, la Facoltà di Architettura di Darmstadt, la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia di Palermo, lo IULM di Milano, l’Università di Parma, la Fondazione FORMA di Milano, il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna e l’Accademia NABA di Milano