Fino al 6 Gennaio 2025, presso il Museo Archeologico di Bologna, sarà visitabile la mostra fotografica Short & Sweet di Martin Parr, dedicata al lavoro del grande fotografo inglese.
In esposizione il visitatore troverà oltre sessanta fotografie selezionate dallo stesso Parr, l’installazione Common Sense (composta da duecentocinquanta scatti) e una video-intervista inedita. L’insieme delle proposte consente al visitatore di ripercorrere l’intera carriera di uno dei più famosi fotografi documentaristi contemporanei, dedito in prevalenza a una fotografia sociale, spesso ironica e satirica, che ha a lungo indagato la sua Inghilterra e la società dei consumi e che proprio quest’anno festeggia cinquant’anni di attività.
La mostra è un progetto di 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Magnum Photos e con Settore Musei Civici Bologna e Museo Civico Archeologico. Divertente e al tempo stesso significativo il video di presentazione dell’evento: https://www.youtube.com/watch?v=VJ94EpT79nk
Martin Parr (Epsom 1952)
Fin dalla tenera età, Parr sviluppa un interesse per la fotografia, influenzato dal nonno, George Parr, un appassionato fotografo dilettante. Questo primo contatto con la macchina fotografica segnerà il suo futuro percorso artistico. Parr studia fotografia al Manchester Polytechnic, laureandosi nel 1973. Durante questi anni, comincia a sviluppare il suo stile unico, caratterizzato da una visione ironica e critica della società. Le sue prime opere si concentrano sulla vita quotidiana nelle aree rurali dell’Inghilterra, catturando momenti di apparente normalità. Negli anni Ottanta, Parr si afferma sulla scena fotografica con progetti come The Last Resort (1986), una serie di fotografie che documentano le vacanze delle famiglie inglesi a New Brighton. Questa opera è caratterizzata da colori vivaci e una prospettiva cruda che mette in luce le contraddizioni e le banalità della vita quotidiana. Le immagini di Parr sono allo stesso tempo divertenti e inquietanti, un ritratto satirico della società contemporanea. Lo stile di Parr è inconfondibile, grazie all’utilizzo di colori saturi e di un’illuminazione intensa che enfatizza i dettagli nelle sue fotografie. Le sue immagini esplorano temi come il consumismo, il turismo di massa, la cultura popolare e la banalità della vita quotidiana. Attraverso la sua lente, Parr rivela le assurdità e le stranezze della società moderna, invitando gli spettatori a riflettere su aspetti spesso trascurati della realtà. Nel corso della sua carriera, Martin Parr ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’ingresso nella prestigiosa agenzia Magnum Photos. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie di tutto il mondo, cementando la sua reputazione come uno dei fotografi più influenti della sua generazione. Parr è anche autore di numerosi libri fotografici, tra cui Small World (1995), che esplora il fenomeno del turismo globale, e Life’s a Beach (2013), una celebrazione del tempo libero e delle vacanze in spiaggia. Ha collaborato con varie riviste e giornali internazionali, portando la sua visione unica a un pubblico ampio. Oltre alla sua attività di fotografo, Martin Parr è stato un fervente sostenitore della fotografia come forma d’arte. Ha curato mostre, scritto saggi e promosso il lavoro di altri fotografi emergenti. La sua eredità è visibile non solo nelle sue opere, ma anche nell’influenza che ha avuto sulle nuove generazioni di fotografi.