Alessandro Mendini
Triennale – Milano
Fino al 10 Novembre 2024

di Redazione Spectrum Web
17 Ottobre 202479

© Alessandro Mendini

 

Un’ampia retrospettiva sull’opera dell’architetto, designer e artista Alessandro Mendini, quella esposta fino al 10 Novembre alla Triennale di Milano e prodotta da Fondation Cartier pour l’art contemporain. Con oltre quattrocento opere, la mostra si articola in diverse sezioni tematiche e riunisce opere di vari formati, materiali e soggetti, provenienti da collezioni pubbliche e private. Il titolo Io sono un drago riprende uno dei più emblematici autoritratti di Mendini, a sottolineare la complessità della sua figura all’interno della scena internazionale del design, dell’architettura e dell’arte.

La mostra ripercorre le tappe di una carriera che inizia dalle proiezioni dell’infanzia e si prolunga sino alle ultime battute al tavolo da disegno. Rifiutando fin dagli anni Sessanta la logica del tardo razionalismo, Mendini ha indicato una strada che solo superficialmente può definirsi eclettica. La sua affermazione, infatti, va piuttosto intesa come ammissione della complessità della modernità, un groviglio inestricabile di flussi e di attitudini che non possono riconoscersi in un’identità univoca e stabile nel tempo. Il “metodo Proust” – come chiamava il suo approccio creativo ispirato alla poetica della rêverie del suo amato scrittore – esprimeva in maniera iconica il suo sguardo sul mondo, la sua empatia con le cose d’ogni giorno, il mistero della poesia e il lievito dell’ironia che trasformano il “banale” in una sorpresa e ne rivela il volto nascosto e umano. La sua vastissima opera spazia dal design all’architettura, dal disegno alla grafica, alla moda, nello sforzo titanico di riscrivere il mondo, sulle tracce del Manifesto di Ricostruzione Futurista dell’Universo di Balla e Depero.

 

 

 

Alessandro Mendini (Milano 1931 – 2019)

È stato un architetto, designer e artista italiano, laureatosi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1959. Dalla fine degli anni Settanta fu tra i rinnovatori del design italiano, sia come intellettuale teorico sia come membro autorevole del Gruppo Alchimia. Lavorò quindi per numerose aziende quali Alessi, Venini, Bisazza, Cartier, Hermès, Vacheron Constantin, Swatch, Swarovski e Tucano. Molto conosciuti sono anche i suoi mobili, tra i quali la collezione Museum Market del 1993 e la poltrona Proust. Mendini ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il premio del design industriale italiano Compasso d’Oro nel 1979. Diresse molte riviste di architettura tra le quali Domus, Casabella e Modo da lui stesso fondata. Svolse più volte il ruolo di consulente per l’urbanistica di alcune amministrazioni locali in Corea del Sud e in Italia. Il suo lavoro fu oggetto di esposizioni museali, citate in articoli e saggi. Per il valore della sua opera venne nominato Chevalier des Arts et des Lettres in Francia. Ricevette l’onorificenza dell’Architectural League di New York, la laurea honoris causa al Politecnico di Milano e l’European Prize for Architecture Awards nel 2014. Progettò e realizzò numerosissimi edifici pubblici sia in Italia che in vari paesi del mondo. Delle sue opere si ricordano tra le altre: la Torre dell’Orologio a Gibellina, il Groninger Museum (Olanda), la Torre del Paradiso a Hiroshima (Giappone), il Museo della Ceramica e la Triennale di Milano a Incheon (Corea del Sud), le stazioni Salvator Rosa, Università e Materdei della metropolitana di Napoli e il Teatro Comunale Pietro Aretino di Arezzo.