Jacopo Benassi
Galleria Francesca Minini – Milano
Fino al 30 Novembre 2024

di Redazione Spectrum Web
15 Ottobre 202432

Nonostante una pratica artistica che comprende installazioni, pittura, performance e scultura, Jacopo Benassi è riconosciuto principalmente per il suo approccio unico alla fotografia. Dagli anni Ottanta documenta soggetti e collettività appartenenti a ciò che è ampiamente inteso come underground, spesso di ambito musicale. Dato che  ritrae ambienti sociali normalmente poco visibili sui canali mainstream, le sue immagini diventano una potente dichiarazione contro la concezione unidimensionale della società. In questo senso, l’opera di Benassi scompiglia i vecchi concetti della percezione di sé e degli altri, inserendo la divergenza nell’omogeneità e la liberazione nella repressione, e promuovendo altri modi di concepire e di stare al mondo.

Con Sàlvati Salvàti – in esposizione presso la Galleria Francesca Minini fino al 30 Novembre – Benassi concepisce la mostra come un mezzo per interrogare i visitatori, impedendone un atteggiamento distaccato. Coreografato da una caotica barricata, lo spazio della galleria incarna il periodo conflittuale che stiamo vivendo e sottolinea l’impossibilità di uno spazio esterno. Tra gli altri esempi possibili, le barricate evocano il maggio 68 e la Rivoluzione francese, riferimenti fondamentali per comprendere anche le attuali configurazioni sociali in Europa, al tempo stesso, la barricata potrebbe alludere direttamente ai conflitti in corso in luoghi come l’Ucraina, la Palestina o il Sudan.

E non finisce qua, perché la barricata può essere intesa anche come un indicatore della conflittualità all’interno delle nostre società, sempre più articolate da processi di frammentazione e polarizzazione. Combinando queste letture, la barricata, per via della sua collocazione in una galleria, dà voce anche a questioni legate alla capacità dell’arte, troppo spesso pensata come un mondo a sé, di agire sulla società.

 

 

 

Jacopo Benassi (La Spezia 1970)

È tra i più grandi artisti italiani delle ultime generazioni. Negli anni ha esposto in Italia e all’estero in importanti musei e gallerie private. Ha collaborato con intellettuali di prim’ordine e personalità della cultura come il regista Paolo Sorrentino, Asia Argento, Maurizio Maggiani, con cui ha creato libri e progetti di vario genere. Il suo lavoro spazia dalla fotografia, suo medium di elezione, alla scultura fino all’installazione, passando per l’attività editoriale. Negli ultimi anni ha lavorato con la performance, creando spettacoli presentati in numerosi festival. Salvo brevi periodi, ha sempre mantenuto il suo studio a La Spezia. Recentemente Benassi è impegnato anche come docente presso università prestigiose come lo IUAV di Venezia e la NABA di Milano. Negli anni ha sviluppato uno stile personale, dove la profondità di campo viene annullata e la luce del flash diviene una firma, un limite stilistico che Benassi si autoimpone per arrivare a una fotografia cruda e priva di mediazioni. I soggetti fotografati sono i più disparati, un’umanità varia che si muove dalla cultura underground e musicale internazionale – a partire dall’esperienza del club B-Tomic, gestito a La Spezia dallo stesso fotografo assieme ad alcuni amici – ai ritratti di modelle, attrici, artisti, stilisti pubblicati in alcune delle più importanti riviste italiane, fino all’indagine sul corpo, spaziando dall’autoritratto, alla documentazione di incontri sessuali, alla statuaria antica.