Dal 28 Settembre al 27 Ottobre torna a Lodi il Festival della Fotografia Etica, uno dei più importanti festival fotografici italiani che per questo 2024, anno della 15ma edizione, avrà come titolo/tema La fotografia necessaria.
Diretto come sempre da Alberto Prima il festival lombardo si pone come un punto di riferimento per il fotogiornalismo italiano, un po’ come Perpignan lo è per quello francese.
Oltre venti mostre, quasi centocinquanta fotografi da quaranta paesi diversi di cinque continenti, quasi un migliaio di immagini esposte. Questi i numeri della quindicesima edizione.
Il cuore delle esposizioni è rappresentato come sempre dalla mostra del World Report Award – Documenting Humanity. Articolato in diverse categorie, il premio è rappresenta un importante momento di confronto tra i fotogiornalisti di tutto il mondo. La categoria Master è stata vinta da Giles Clarke con il reportage Haiti in Turmoil, con il quale ha raccontato la drammatica guerra civile che imperversa dal luglio 2021, con migliaia di persone uccise e rapite, mentre per le strade continuano furiosi scontri per il controllo del territorio che vedono protagoniste le gang criminali; la menzione speciale è stata assegnata a Ingmar Björn Nolting e al suo An Anthology of Changing Climate, un viaggio attraverso una Germania divisa sulle questioni climatiche e che mira ad affrontare le difficoltà per orientare le narrazioni sul tema per provare a trovare soluzioni sostenibili alla crisi ambientale, in una società che rimane guidata dai consumi. Il premio nella categoria Spotlight è andato a Kasia Strek per il suoreportage The Price of Choice, incentrato sul delicato e attualissimo tema dell’aborto di cui sono sempre le donne a pagare il prezzo maggiore. La categoria Short Story è stata vinta invece da Francesco Comello con il reportage Oshevensk, ai confini del tempo, progetto che cerca di dar voce a una comunità resiliente (quella del villaggio di Oshevensk) che si aggrappa alle proprie radici in un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla frenesia; la menzione speciale è andata a Laetitia Vançon per il reportage The Other Battlefields, lavoro che approfondisce le conseguenze durature che la guerra produce sui giovani, offrendo uno sguardo sulla realtà di cosa significhi essere ragazzi in Ucraina, a quasi due anni dall’inizio del conflitto. La categoria Student è stata vinta da Camilla Richetti con Dancing Spirits, ambientato nella Repubblica del Congo e atto di testimonianza della sfida di convivenza, alla ricerca dell’armonia tra il progresso umano e il mondo naturale. La sezione Single Shot è stata vinta da Patryk Jaracz con l’immagine Kids Learning How to Ride a Bicycle, in cui bambine giocano nei campi in Ucraina mentre una di loro impara ad andare in bicicletta; sullo sfondo gli effetti di un attacco di droni che ha incendiato un deposito petrolifero nella regione di Rivne.
Tutte le mostre saranno visitabili presso Palazzo Barni, fatta eccezione per il percorso del Single Shot esposto alla Banca Centropadana.
Non mancano ovviamente altre mostre di rilievo e infatti anche quest’anno Lodi, in collaborazione con Bipielle Arte, accoglierà la mostra internazionale itinerante del World Press Photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da quasi settant’anni. Grande attenzione, come sempre, sarà rivolta alla sezione Uno Sguardo sul Mondo, visitabile presso il Palazzo della Provincia, che propone la mostra The War in Gaza Through the Eyes of its Photojournalists, promossa dall’ OCHA (Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari).
Nello Spazio Environment, presso la Cavallerizza, quest’anno verranno celebrati i novant’anni della grande etologa Jane Goodall con una mostra tributo al suo lavoro e a quello di molte donne fotografe che lei ha ispirato. Quasi quaranta scatti per immergersi nella bellezza del pianeta in collaborazione con Vital Impactscon cui il festival lavora da anni. Vital Impacts utilizza l’arte e la narrazione visuale per sostenere individui e organizzazioni che proteggono gli esseri umani, la fauna selvatica, gli habitat e gli storytellers che condividono le loro storie.
Lo Spazio Outdoor invece, presso i giardini pubblici, proporrà la mostra Rescued Foxes Find Refuge in Minnesota della fotografa Robin Schwartz che racconta la storia di Mikayla, la fondatrice di Save a Fox, unsantuario per animali nel Minnesota, dove gli animali scartati dagli allevamenti e gli animali domestici esotici trovano una nuova casa.
Lo Spazio No Profit nel chiostro del ex-ospedale Gorini quest’anno sarà ricco di ben quattro progetti: il fotografo Marcos Azulay con San Camilo Hospice con A-Dios, progetto che racconta di come San Camilo sia diventato un punto di riferimento per le cure palliative in Argentina, assistendo più di duemila persone con un’aspettativa di vita inferiore a sei mesi e accompagnando parenti e amici senza alcuna discriminazione etnica, culturale o religiosa; Giulia Piermartiri e Edoardo Delille (WeWorld) con Africa Blues, raccontano come anno dopo anno la crisi climatica stia colpendo duramente l’Africa e come ne stia cambiando le prospettive, minando la sua uscita dalla povertà, aggravando la fame e l’insicurezza e modificando la psicologia e la percezione del mondo dei suoi abitanti; Brian Hodges (African Women Rising) con il progetto Breaking the Cycle of Extreme Poverty: Resilience and Strength in Adversity, mostra la sua ricerca sulle donne colpite dalla guerra cui vengono offerti strumenti per poter uscire da una condizione di povertà estrema. Infine il progetto PizzAut del fotografo Leonello Bertolucci, racconta di una pizzeria rivoluzionaria fondata sull’inclusione, dove pizzaioli e camerieri sono giovani con autismo.
Tocca poi a Le vite degli altri, spazio tematico di Palazzo Modignani che conterrà quattro bellissimi focus fotografici che indagano la stretta relazione che si crea tra le persone e il luogo in cui vivono, le tradizioni che vengono portate avanti ma anche i cambiamenti che influenzano le società.
Musuk Nolte ci accompagna, attraverso la documentazione dei processi di restituzione dei resti delle vittime alle famiglie, nella ricostruzione di una testimonianza che arricchisce la memoria collettiva per onorare le vittime del conflitto armato in Perù (1980-2000); l’americana Terra Fondriest racconta La vita nell’altopiano dell’Ozark, dove le giornate scorrono ad un ritmo lento, dettato dal cambio delle stagioni. Questa long term project intreccia la storia della famiglia di Terra con quella delle persone della comunità in cui vive. Andrea Agostini esplora il fragile equilibrio tra uomo, acqua e spiritualità in una delle aree del mondo più colpite dagli effetti catastrofici del cambiamento climatico: il Mozambico. Eszter Halasi, descrive le vite di coloro che vivono sulla strada nel Regno Unito e che mantengono uno stile di vita tradizionale e nomade, nonostante le continue vessazioni del governo che li vorrebbe stanziali e rispettosi delle normative vigenti.
Nel corso del festival verrà proposto, in chiave outdoor nella sede della Prefettura, anche il progetto Elegia Lodigiana di Gabriele Cecconi, finanziato dal bando Strategia Fotografia 2022 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Provincia di Lodi, per raccontare il territorio lodigiano e la sua evoluzione in relazione alla crisi idrica che nel 2022 ha investito il nord-Italia, con conseguenze drammatiche sul tessuto economico-sociale dell’area.
Contemporaneamente al Festival si svolgerà FFE – OFF, un circuito di mostre fotografiche, esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. Lo scopo di FFE – OFF è quello di valorizzare e diffondere le opere di chiunque voglia proporre le proprie realizzazioni. Per questo motivo non ci sono vincoli tematici o di genere.
Il festival lodigiano sarà anche tappa del Circuito FIAF di Portfolio Italia, evento organizzato in collaborazione con il Gruppo Fotografico Progetto Immagine. Le letture si terranno presso la Biblioteca Laudense, sabato 5 e domenica 6 Ottobre e saranno aperte a tutti i fotografi, con tema libero e nessuna limitazione sul numero di immagini. I vincitori vedranno i loro lavori pubblicati su riviste fotografiche e avranno accesso gratuito al circuito OFF del prossimo Festival della Fotografia Etica.
Il team educational del festival proporrà durante tutto il periodo espositivo le consuete visite guidate per le scolaresche su prenotazione dal lunedì al venerdì per studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, accademie e scuole di fotografia. Nelle domeniche di ottobre verrà offerta la possibilità di frequentare i laboratori fotografici per bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni per avvicinarsi alla fotografia e scoprire il mondo attraverso le immagini.
Tra i partner di questa 15ma edizione ci sarà anche la Fondazione Sella che porterà a Lodi una selezione di immagini realizzate da Vittorio Sella, fotografo-alpinista che, nel corso della sua lunga attività, fu tra i primi a introdurre la pratica fotografica in alta montagna, utilizzando negativi di grande formato e realizzando immagini dal forte valore documentario e artistico.
Per tutte le informazioni e dettagli visitate il sito del Festival www.festivaldellafotografiaetica.it
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