Nino Migliori
M77 – Milano
Fino al 21 Settembre 2024

di Redazione Spectrum Web
7 Settembre 2024125

M77 presenta, fino a sabato 21 Settembre, un progetto espositivo monografico dedicato all’eterogenea produzione fotografica degli anni Settanta del celebre fotografo bolognese Nino Migliori realizzato in collaborazione con la Fondazione Nino Migliori, che la galleria rappresenta internazionalmente dal 2017. La mostra, intitolata Settanta come la decade a cui risalgono tutte le opere incluse ma anche come omaggio agli oltre settant’anni di produzione artistica del fotografo novantasettenne, restituisce un periodo intenso e denso di riflessioni sulla materia fotografica. Nino Migliori è un nome di spicco nel mondo della fotografia, celebre per la sua maestria nel realizzare immagini straordinarie e per il suo spirito innovativo. La sua carriera spazia per oltre sette decenni, durante i quali ha contribuito a ridefinire il concetto di fotografia artistica. Attraverso la sua visione unica, le sue sperimentazioni e la sua passione, Migliori ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia.

 

 

 

Nino Migliori (Bologna 1926)

Nell’immediato dopoguerra si avvicina al Circolo Fotografico Bolognese e inaugura un’intensa attività che si svilupperà sempre su differenti paralleli canali di ricerca. Fin dall’inizio il suo operare è pregno di molteplici esplorazioni: sperimentazione, fotografia formalista, realista, muri, linee di ricerca che in parte continueranno a caratterizzare il suo lavoro sino ad oggi. A una produzione fotografica vicina alla straight photography affianca sperimentazioni come le Ossidazioni, i Pirogrammi, i Clichés verres, che ne fanno uno dei più interessanti autori post Bauhaus della fotografia mondiale. Le serie di sapore neorealista Gente del sud, Gente dell’Emilia e Gente del Delta raccontano l’Italia degli anni Cinquanta, mentre la serie dei muri e dei manifesti strappati mostra versanti di contatto con la contemporanea ricerca pittorica di area informale. Nel 1977 lo CSAC di Parma gli dedica la prima grande antologica, curata da Arturo Carlo Quintavalle. Questa esposizione segna l’inizio di una collaborazione intensa che vedrà Nino Migliori presente per molti anni nel Comitato Scientifico dello CSAC e attivo nella ricerca e nella segnalazione di archivi e autori per l’incremento delle raccolte dell’Università di Parma, nonché presente con la sua opera in un consistente numero di rassegne organizzate dallo CSAC. Nel 1979 tiene un memorabile corso nell’ambito della manifestazione Venezia 79 La Fotografia, sotto il patrocinio dell’Unesco e dell’International Center of Photography di New York, avente come programma le sperimentazioni off-camera. Nel 1982 Migliori dà vita ad Abrecal – Gruppo Ricerca Percezione Globale, che si riallaccia alla poetica futurista nel senso di rottura degli schemi precostituiti e di libertà di espressione, il nome è infatti l’inverso di Lacerba. Dal 1986 si dedica con frequenza alla didattica in scuole di vario ordine e grado e in istituzioni museali, da Giocafoto (Suzzara 1986) alla serie Luci e tracce (Cavezzo 1996-2002), da Lagorai immaginato (Borgo Valsugana 2004) al laboratorio in fieri con i bimbi del nido del MAST (Bologna 2014-2016). Nel 2016 l’artista decide di istituire la Fondazione Nino Migliori.