Gabriele Basilico
Monastero di Astino – Bergamo
Fino al 10 Novembre 2024

di Redazione Spectrum Web
5 Ottobre 202448

Continua la rassegna di mostre sui fotografi italiani curate da Corrado Benigni che Fondazione MIA presenta annualmente nel contesto incantevole del Monastero di Astino alle porte di Bergamo. Quest’anno, dopo le esposizioni di Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Luigi Ghirri, Guido Guidi e tanti altri grandi maestri, è il turno di Gabriele Basilico.

L’esposizione, dal titolo Ambiente urbano, 1970-1980, aperta fino al 10 Novembre propone cinquanta immagini in bianconero, in gran parte inedite, realizzate negli anni Settanta a Milano, ancor prima del notissimo lavoro Ritratti di fabbriche, uno dei progetti più importanti della fotografia italiana contemporanea. In questi anni Basilico per interesse personale e per una serie di collaborazioni ha indagato le composite periferie milanesi in un momento in cui l’impatto del processo di de- industrializzazione appariva evidente.

Il suo sguardo si è soffermato su luoghi legati alla storia operaia della città: grandi quartieri residenziali, stabilimenti industriali, spazi interstiziali, distribuiti in diversi quartieri, da Quarto Oggiaro al Gallaratese, da Baggio al quartiere Sant’Ambrogio, dalla Bovisa al comparto sud fino a piazzale Corvetto.

In quegli anni l’architetto-fotografo Basilico s’è interessato a spazi e strutture che erano già i simboli di qualcosa che stava entrando a far parte del passato, in un gesto progettuale che lo condurrà poi a portare un’attenzione particolare su ogni parte della sua città.
Guidato da un profondo interesse per le architetture e per tutti i manufatti che nel tempo hanno dato forma alle città, Basilico ha scelto il rigore dello stile documentario per raccontare il costante processo di stratificazione che le modella, in un lavoro di indagine del rapporto tra uomo e  spazio costruito durato quasi quarant’anni.

Il curatore Corrado Benigni nel testo critico che accompagna la mostra, riportato anche in catalogo, così conclude: <<Ambiente urbano è un progetto fondamentale per capire l’intera opera di Basilico, perché dalla documentazione dell’edilizia popolare in crescita, ritraendo anche famiglie in interni e bambini e figure di operai nelle strade, dunque non nell’ufficialità degli edifici storici monumentali, egli subito individua il terreno ideale dal quale partire per studiare e capire il senso della città, che diviene un teatro molto più vasto rispetto a quanto se ne può rappresentare nella singola immagine>>.

Per info https://www.fondazionemia.it/it/eventi/gabriele-basilico-ambiente-urbano-1970-1980

 

 

 

Gabriele Basilico (Milano 1944-2013)

È stato un fotografo italiano, che ha esordito negli anni Sessanta con fotografie di indagine sociale. Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1973, si dedica alla fotografia con continuità. Sul finire degli anni Settanta realizza la prima ricerca importante – Milano. Ritratti di fabbriche – presentata nel 1983 al PAC. Il primo incarico internazionale è del 1984, quando viene invitato a partecipare, unico italiano, alla Mission Photographique de la DATAR, l’importante progetto di documentazione delle trasformazioni del paesaggio contemporaneo voluto dal governo francese. Da questo lavoro nascono il libro e la mostra Bord de mer. Dopo qualche anno, nel 1990, riceve a Parigi il Prix Mois de la Photo per la mostra e il libro Porti di Mare. Nel 1991 con un importante progetto sulla città di Beirut, devastata da una guerra civile durata quindici anni, la sua notorietà acquisisce un livello definitivamente internazionale. Un primo bilancio sul suo lavoro è oggetto della retrospettiva alla Fondazione Galleria Gottardo di Lugano nel 1994 e del volume L’esperienza dei luoghi. Fotografie 1978-1993. Invitato alla Biennale di Venezia del 1996 con la mostra Sezioni del paesaggio italiano/Italy. Cross Sections of a Country, in collaborazione con Stefano Boeri, riceve il premio Osella d’oro per la fotografia di architettura contemporanea. Nel 1999 pubblica Interrupted City e Cityscapes, con oltre trecento immagini sulle città realizzate a partire dalla metà degli anni Ottanta, da cui seleziona una serie di fotografie per le esposizioni allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Centro Portugues de Fotografia di Porto, al MART di Trento e al MAMBA di Buenos Aires. Nel 2000 svolge un lavoro sull’area metropolitana di Berlino su invito della Deutscher Akademischer Austausch Dienst ed espone Milano, Berlin, Valencia all’Istituto Valenciano de Arte Moderno di Valencia. Riceve inoltre il premio “I.N.U.” (Istituto Nazionale di Urbanistica) per il suo contributo alla documentazione dello spazio urbano contemporaneo. Nel 2002 la GAM di Torino gli dedica una retrospettiva, e nell’ambito di Photo España con il volume Berlin vince il premio per il miglior libro fotografico dell’anno. Nel 2003 partecipa alla V Biennale di Architettura e di Design di Sao Paulo con una mostra in collaborazione con Alvaro Siza, successivamente esposta alla Triennale di Milano e al PAN di Napoli. Nel 2005 pubblica il libro Scattered City, raccolta di centosessanta immagini inedite di città d’Europa. Nel 2006 espone alla Fundação Calouste Gulbenkian di Lisboa e riceve un incarico di lavoro dal Nouveau Musée National de Monaco. In collaborazione con Amos Gitai realizza inoltre una video proiezione sulla città di Beirut. Nel 2006 pubblica il volume Photo Books 1978-2005, che raccoglie e illustra tutti i suoi libri personali e molti dei più importanti libri collettivi a cui ha preso parte. Lo stesso anno, in occasione di una grande retrospettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi pubblica la monografia Appunti di un Viaggio/Carnet de travail 1969/2006. Nel 2007 espone al Palazzo della Ragione di Mantova, all’Ara Pacis di Roma, alla Fondazione Ragghianti di Lucca, alla Pinacoteca Provinciale di Bari. Nel 2007 realizza una grande campagna fotografica sulla Silicon Valley su incarico del San Francisco Museum of Modern Art, dove espone nel 2008, pubblicando il volume Gabriele Basilico-Silicon Valley. Inoltre riceve dalla Fondazione Astroc di Madrid il Premio Internazionale per la Fotografia di Architettura ed espone in quella sede. La mostra è accompagnata dal volume Intercity. Nel 2008 realizza una ricerca sulla città di Roma, presentata al Palazzo delle Esposizioni con il libro Roma 2007. Lo stesso anno presenta una ricerca sulla trasformazione della città di Mosca vista dalle sette torri staliniane, svolta in collaborazione con Umberto Zanetti, alla Cité de l’Architecture/Palais de Chaillot di Parigi. Il volume che raccoglie il lavoro si intitola Mosca verticale. La sua ricerca va sempre più allargandosi alle grandi metropoli del mondo e nel 2010-2011 lavora su Istanbul, Shanghai, Rio de Janeiro, pubblicando nel 2010 Istanbul 05.10, nel 2011 Da Istanbul a Shanghai, sempre nel 2011 Basilico. Rio de Janeiro 2011. Nel 2012 partecipa alla Biennale Architettura di Venezia con il progetto Common Pavilions, ideato da Adele Re Rebaudengo e realizzato in collaborazione con Diener & Diener Architekten di Basilea. Il libro Common Pavilions viene pubblicato nel 2013. Basilico ha sempre intrecciato il suo instancabile lavoro fotografico sulla morfologia e le trasformazioni della città e del paesaggio contemporaneo con attività seminariali, lezioni, conferenze, riflessioni condotte anche attraverso la parola scritta. Il suo pensiero è stato raccolto e sintetizzato nel 2007 nel volume Gabriele Basilico. Architettura, città, visioni, a cura di Andrea Lissoni, mentre nel 2012 ha pubblicato Leggere le fotografie in dodici lezioni. Dopo una grave malattia combattuta per circa un anno e mezzo, muore in un ospedale della sua città natale; viene tumulato nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano.