Collettiva France-Presse
Forte di Bard – Valle d’Aosta
Fino al 21 Luglio 2024

di Redazione Spectrum Web
10 Luglio 2024124
A boy walks out of the sea while removing oil spilled on Itapuama beach located in the city of Cabo de Santo Agostinho, Pernambuco state, Brazil, on October 21, 2019. Large blobs of oil staining more than 130 beaches in northeastern Brazil began appearing in early September and have now turned up along a 2,000km stretch of the Atlantic coastline. The source of the patches remain a mystery despite President Jair Bolsonaro's assertions they came from outside the country and were possibly the work of criminals. (Photo by LEO MALAFAIA / AFP)

Ultimi giorni per visitare la mostra Non c’è più tempo, aperta fino al 21 Luglio presso le sale dell’Opera Mortai del Forte di Bard e realizzata con oltre ottanta immagini provenienti dagli archivi AFP (Agence France-Presse).

Il progetto espositivo inedito, curato da Pierre Fernandez, non vuole limitarsi a presentare un’istantanea sulle diverse emergenze climatiche mondiali ma vuole promuovere una vera e propria azione di sensibilizzazione su tematiche non più rinviabili e che coinvolgono tutti, come il riscaldamento globale, i disastri legati al maltempo, con un focus che analizza e documenta per la prima volta il fenomeno dei migranti climatici.

La mostra è suddivisa in quattro sezioni tematiche (una per elemento: Acqua, Aria, Fuoco, Terra) integrate da una sezione video che racconta come l’emergenza climatica influisca sempre maggiormente sui flussi migratori odierni, supportata da cifre fornite dal Global Report on Internal Displacement 2023 e dal Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana.

Tanti gli autori in mostra, tra gli altri  Marco Bertorello, Patrick T. Fallon, Ed Jones e Leo Malafaia.

Il curatore Pierre Fernandez spiega così l’importanza delle tematiche esplorate: <<Le conseguenze causate dalle attività umane non appartengono più al futuro e non sono prerogativa solo di alcuni ma coinvolgono tutti, in modo sempre più repentino: siccità, inondazioni, ondate di caldo, incendi, insicurezza alimentare, carenza idrica, malattie, innalzamento del livello delle acque. L’acqua è diventata scarsa e la siccità colpisce un numero crescente di Paesi. L’innalzamento del livello del mare è un fenomeno che vedrà crescere il numero dei rifugiati climatici. E l’acqua è diventata un bene prezioso, motivo di tensioni e conflitti. Il 2024 potrebbe battere il record di calore stabilito lo scorso anno. La temperatura della superficie terrestre è destinata ad aumentare di 2,7°C entro il 2100 rispetto all’era preindustriale. Si prevede che questo livello spingerà più di due miliardi di persone fuori dalla zona di comfort climatico che ha permesso all’umanità di prosperare per millenni>>.

L’AFP è un’agenzia di stampa globale che fornisce una copertura 24 ore su 24 degli eventi mondiali in tutti i settori. Con una rete di oltre 450 fotografi in tutto il mondo, il Servizio Fotografico Internazionale dell’AFP è riconosciuto per la sua qualità e la sua diversità e riceve ogni anno i principali premi internazionali dedicati al fotogiornalismo.
L’immagine scelta per la campagna di comunicazione è diventata un emblema dell’emergenza climatica globale; lo scatto, realizzato da Leo Malafaia, ritrae Everton Miguel dos Anjos che emerge dalle acque della spiaggia di Itapuama contaminate da una fuoriuscita di petrolio che ha devastato circa 2.000 km della costa brasiliana, in particolare la regione di Abrolhos, santuario delle megattere e habitat di formazioni coralline uniche al mondo.

Non c’è più tempo quindi, anche per andare a visitare questa importante mostra che chiuderà i battenti tra pochi giorni.

Per maggiori informazioni https://www.fortedibard.it/mostre/non-ce-piu-tempo-lemergenza-climatica-nelle-immagini-dellagence-france-presse/